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28 Luglio 2025

Blue Tongue, torna l’allarme negli allevamenti: 440 focolai nel Centro Italia, pecore decimate

Preoccupa l’espansione della malattia infettiva: colpiti ovini in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Coldiretti: “Condizioni climatiche perfette per la diffusione”

Torna a preoccupare la Blue Tongue, una malattia virale non trasmissibile all’uomo ma altamente letale per i ruminanti, in particolare le pecore. Secondo gli ultimi dati diffusi da Coldiretti e confermati da un’inchiesta del Fatto Quotidiano, sono 440 i focolai attivi tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, regioni dove si concentra gran parte dell’allevamento ovino nazionale.

Nota anche come "lingua blu" per la cianosi che colpisce la lingua degli animali infetti, la malattia è provocata dal virus BTV (Bluetongue virus), trasmesso attraverso insetti ematofagi del genere Culicoides, simili a moscerini. Questi vettori si sviluppano in ambienti umidi e contaminati, come fanghi e residui organici negli allevamenti, dove trovano le condizioni ideali per proliferare.

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I sintomi negli ovini sono gravi e spesso letali: febbre alta, salivazione intensa, ulcerazioni, necrosi e debolezza muscolare. Come spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, «l’incidenza si aggira tra il 4% e il 5%, ma nei focolai più colpiti la mortalità può raggiungere anche il 50%».

La perdita di un singolo animale comporta un danno diretto stimato intorno ai 500 euro, a cui si aggiungono circa 80 euro per lo smaltimento della carcassa. Un impatto economico devastante, che rischia di compromettere l’intera stagione produttiva degli allevamenti già provati dall’inflazione e dalla siccità dello scorso anno.

A rendere più preoccupante la situazione è stato l’andamento anomalo del meteo nel 2025: una primavera piovosa ha favorito la nascita degli insetti, mentre il caldo afoso di giugno ha accelerato la loro proliferazione. «La zanzara che trasmette il virus si sviluppa in specifici contesti climatici — spiega Gardoni — e quest’anno le condizioni sono state purtroppo perfette per la diffusione della Blue Tongue».

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Le organizzazioni agricole, in primis Coldiretti, chiedono interventi urgenti per contenere l’epidemia: potenziamento dei controlli, vaccinazioni mirate, disinfestazioni, ma soprattutto indennizzi economici per gli allevatori danneggiati. «È una vera emergenza sanitaria ed economica», ribadiscono dai vertici dell’associazione, sottolineando il rischio di un effetto a catena su produzione lattiero-casearia, macellazione e mercati locali.

In attesa di una risposta istituzionale, le aziende agricole stanno tentando di difendersi con mezzi propri: impianti di nebulizzazione, reti anti-insetto e maggiore attenzione alla pulizia delle stalle. 

 

 

@Redazione Sintony News