News

Attualità
23 Luglio 2025

Cicciolina e il vitalizio perduto: nuova battaglia legale contro la Camera e Giuseppe Conte

Dopo l’ennesimo ricorso respinto dal Collegio d’appello di Montecitorio, l’ex parlamentare e icona pop degli anni ’80 rilancia la sfida, annunciando una possibile denuncia contro la Camera dei Deputati e contro Giuseppe Conte

Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina, non si arrende: continua la sua personale crociata per riottenere il vitalizio parlamentare che le fu revocato nel 2018 durante l'ondata anti-casta promossa dal Movimento 5 Stelle. Dopo l’ennesimo ricorso respinto dal Collegio d’appello di Montecitorio, l’ex parlamentare e icona pop degli anni ’80 rilancia la sfida, annunciando una possibile denuncia contro la Camera dei Deputati e contro Giuseppe Conte, ex premier e oggi presidente del M5S.

Eletta alla Camera nel 1987 con il Partito Radicale, Ilona Staller aveva diritto, come tutti gli ex deputati, a un vitalizio previsto dal vecchio regolamento parlamentare. Ma nel 2018, nell’ambito di una riforma voluta dai Cinque Stelle per ridurre i cosiddetti “privilegi della casta”, il suo assegno fu tagliato drasticamente. Da allora, Cicciolina ha iniziato una lunga battaglia a colpi di ricorsi, tutti finora respinti.

Ilona Staller era una spia per l'Ungheria: «Prima di essere Cicciolina ero  Coccinella» - Davide Maggio

L’ultimo schiaffo è arrivato pochi giorni fa, quando il Collegio d’appello di Montecitorio ha confermato la legittimità della revoca, lasciando l’ex parlamentare senza l’emolumento. Ma per lei la vicenda è tutt’altro che chiusa.

Secondo l’avvocato della Staller, il procedimento avrebbe presentato profili di conflitto d’interessi e ingerenze politiche. Nel mirino c’è soprattutto Giuseppe Conte, che si è pubblicamente vantato del rigetto del ricorso, attribuendolo anche alla presenza di un parlamentare M5S all’interno del collegio giudicante.

“Quella che è stata una vittoria politica per Conte – ha dichiarato il legale – è stata una sconfitta per la legalità in Italia. Il giudizio dovrebbe essere tecnico e imparziale, non una battaglia politica travestita da sentenza.”

L’ipotesi, ora, è quella di denunciare la Camera dei Deputati e lo stesso Conte per aver, secondo la difesa, influito sull’esito del procedimento. La decisione è ancora in fase valutativa, ma la Staller non esclude di portare la vicenda anche in sede europea.

Ilona Staller contro il taglio dei vitalizi, Cicciolina risponde a chi la  critica: "Moralisti straccioni"

Oggi 72enne, Ilona Staller resta una figura fuori dagli schemi: prima attrice pornografica e poi parlamentare radicale, è stata una delle protagoniste più eccentriche della Prima Repubblica. La sua battaglia per il vitalizio si inserisce in un dibattito più ampio che da anni divide l’opinione pubblica: da un lato chi difende il diritto acquisito degli ex deputati, dall’altro chi considera i vitalizi un simbolo anacronistico di privilegi immeritati.

Nel frattempo, l’ex parlamentare – mai pentita della sua carriera politica e artistica – continua a coltivare il sogno proibito di vedere ripristinato il suo assegno. E se le vie giuridiche italiane si chiuderanno definitivamente, non esclude un ricorso alla Corte di Strasburgo.

Cicciolina: Non mi fanno lavorare. Sto sulle scatole a qualcuno. E Rocco  Siffredi..

Il caso Cicciolina riaccende l’attenzione sulla riforma dei vitalizi del 2018, che ha coinvolto centinaia di ex parlamentari e ha già generato decine di ricorsi, con esiti alterni. La battaglia dell’ex deputata, sebbene iconica, non è isolata, e potrebbe avere conseguenze anche su altri procedimenti simili in corso.

Nel frattempo, Ilona Staller promette che non si arrenderà. “Finché avrò voce, continuerò a difendere i miei diritti”, ha dichiarato in passato. E a giudicare dalla sua determinazione, il caso non è ancora chiuso.

 

 

 

@Redazione Sintony News