Il cuore rosso, la faccina che piange a dirotto e la fiamma. Sono loro le emoji più utilizzate al mondo, secondo Emojipedia, il sito di riferimento per tutto ciò che riguarda l’universo delle emoticon digitali. Un dato che arriva in vista del World Emoji Day, che si celebra il 17 luglio, giornata simbolo scelta perché è proprio questa la data che compare nella versione emoji del calendario.
L’appuntamento, istituito nel 2014 dal fondatore di Emojipedia Jeremy Burge, è diventato l’occasione per riflettere su una forma di comunicazione ormai radicata nel nostro linguaggio quotidiano, capace di superare barriere linguistiche e culturali.
Ogni giorno nel mondo vengono inviate circa 10 miliardi di emoji, secondo la BBC. E il numero è destinato ad aumentare: il consorzio Unicode, che approva i nuovi caratteri per le tastiere digitali, si appresta a dare il via libera, il prossimo settembre, a una nuova lista di emoticon. Se tutte verranno approvate, si arriverà a 3.954 emoji disponibili, sfiorando quota 4.000.
La storia delle emoji ha radici lontane. Il primo a ideare una forma primitiva di emoticon fu Scott Fahlman, professore di informatica alla Carnegie Mellon University, che nel 1982 usò i simboli :-) e *:-( * per distinguere i messaggi ironici da quelli seri nei forum accademici.
Ma è in Giappone, alla fine degli anni '90, che nascono le emoji come le conosciamo oggi: il primo disegno è opera di Shigetaka Kurita, dipendente di una compagnia telefonica nipponica. A sdoganarle globalmente ci ha poi pensato Apple, inserendole nelle tastiere dell’iPhone a partire dal 2008.
Secondo Emojipedia, le nuove generazioni stanno riscrivendo il codice emotivo delle emoji. La faccina leggermente sorridente è usata in chiave sarcastica, il pollice in su è percepito come passivo-aggressivo, mentre il fiore appassito ha sostituito il cuore spezzato per esprimere tristezza.
Nel 2025, si prevede l’ascesa di nuove emoji simbolo della cultura contemporanea: il viso con le borse sotto gli occhi, lo schizzo di colore viola, la pala, l’impronta digitale e l’arpa potrebbero diventare protagoniste di chat e social.
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