Nessun passo indietro sul fronte dei vitalizi: il Collegio di Appello della Camera dei deputati ha respinto l’appello presentato contro la sentenza di primo grado relativa al taglio degli assegni per gli ex parlamentari, confermando l’impianto della delibera n. 14 del 2018, con la quale venne introdotto il ricalcolo contributivo delle pensioni per gli ex deputati.
La decisione, comunicata in una nota diffusa in tarda serata, ribadisce la volontà della Camera di mantenere una linea rigorosa sul fronte della spesa pubblica, pur con alcuni margini di flessibilità introdotti nel tempo.
A pronunciarsi sono stati i deputati Ylenja Lucaselli, Ingrid Bisa, Marco Lacarra, Pietro Pittalis e Vittoria Baldino, componenti del Collegio di Appello, l’organismo interno alla Camera preposto alla valutazione dei ricorsi in materia di trattamento previdenziale degli ex parlamentari.
Oltre a confermare la delibera originaria, il Collegio ha validato anche le misure di mitigazione già introdotte dall’Ufficio di Presidenza della scorsa legislatura, in risposta ad alcune sentenze parziali dei precedenti organi di tutela. Tali misure prevedono correzioni e correttivi per casi specifici, in particolare per situazioni di maggiore fragilità.
“L’attuale situazione complessiva riguardante il ricalcolo dei vitalizi e le relative misure di mitigazione rimane quindi invariata”, si legge nel comunicato.
Il taglio dei vitalizi è stato introdotto nel 2018 sotto la spinta del Movimento 5 Stelle e di una parte dell’opinione pubblica che chiedeva maggiore equità e trasparenza nella gestione dei privilegi parlamentari. La delibera n. 14 ha segnato una svolta epocale, passando da un calcolo retributivo a uno contributivo per gli assegni degli ex deputati.
Nel tempo, la misura è stata oggetto di numerosi ricorsi e contestazioni, soprattutto da parte di ex parlamentari che lamentano una decurtazione eccessiva dei propri assegni.
Sebbene il risparmio complessivo derivante dal taglio dei vitalizi incida marginalmente sulla spesa pubblica, la questione ha assunto nel corso degli anni un forte valore simbolico e politico. La conferma da parte del Collegio d’Appello rappresenta quindi una vittoria per chi ha promosso la riforma e un segnale di continuità istituzionale, al di là delle diverse maggioranze politiche succedutesi alla guida di Montecitorio.
La partita, però, potrebbe non essere finita: alcuni ex parlamentari hanno già annunciato l’intenzione di proseguire la battaglia legale, ipotizzando ricorsi presso la Corte dei Conti o la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Per ora, però, la linea della Camera resta ferma: i vitalizi restano tagliati.
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