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30 Giugno 2025

Milano, scoperti nove siti truffa: vendevano falsi prodotti di lusso

A far partire l’indagine è stata la segnalazione di una donna che, convinta di aver acquistato un maglione morbido e di alta qualità, si è invece vista recapitare un capo di pessima fattura, mal cucito e con etichette tagliate grossolanamente

Nove siti web di e-commerce sono stati sequestrati dalla Polizia Locale di Milano nell’ambito di un’operazione contro la frode commerciale legata al fenomeno dell'Italian sounding. Nove persone sono state denunciate a piede libero per aver venduto, attraverso queste piattaforme online, capi di abbigliamento di presunto pregio che in realtà non avevano nulla a che fare con il vero Made in Italy.

L’indagine è stata condotta dal Gruppo Operativo Anti Contraffazione (Goac) della Polizia Locale, che ha smascherato un sofisticato sistema di truffa digitale: i siti facevano leva su marchi, denominazioni, immagini e descrizioni evocative del lusso italiano per indurre i consumatori a credere di acquistare prodotti realizzati nel nostro Paese.

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Sulle piattaforme incriminate venivano pubblicizzate maglie in "cachemire", "seta" o "pregiati filati italiani", spesso presentate con immagini patinate e modelli perfetti, in molti casi generati con l’intelligenza artificiale. Per rendere le offerte ancora più appetibili, venivano proposti prezzi fortemente scontati, giustificati dalla chiusura di presunti negozi o da vendite di fine stock.

Per aumentare la credibilità, i truffatori utilizzavano false recensioni positive su TrustPilot, inducendo i clienti a fidarsi della qualità e dell’affidabilità del prodotto. Ma dietro l’apparenza si nascondeva ben altro: le confezioni, infatti, arrivavano dalla Cina e le società di riferimento risultavano basate in altri Paesi europei.

A far partire l’indagine è stata la segnalazione di una donna che, convinta di aver acquistato un maglione morbido e di alta qualità, si è invece vista recapitare un capo di pessima fattura, mal cucito e con etichette tagliate grossolanamente. Una truffa che ha insospettito la consumatrice e ha messo in moto le verifiche della Polizia Locale.

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Le indagini hanno confermato che si trattava di prodotti di bassa qualità spacciati per articoli di lusso italiani, sfruttando la reputazione globale del Made in Italy senza alcuna reale connessione con la manifattura italiana.

Il fenomeno dell’Italian sounding — ovvero l’uso ingannevole di nomi, colori, immagini o marchi che richiamano l’Italia per vendere prodotti non autentici — rappresenta un danno enorme per l’economia italiana e per i consumatori. L’operazione milanese conferma quanto il commercio online sia diventato un terreno fertile per questo tipo di frodi.

Gli agenti del Goac, insieme alla magistratura, proseguiranno ora le attività di accertamento per ricostruire la rete di responsabilità e verificare se altri siti o aziende siano coinvolti nel sistema truffaldino.

L’invito della Polizia Locale ai consumatori è quello di prestare sempre massima attenzione agli acquisti online, soprattutto quando le offerte sembrano troppo vantaggiose per essere vere.

 

@Redazione Sintony News