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30 Giugno 2025

Camera verso la "settimana corta": lavori chiusi il giovedì, scoppia la polemica

Il governo Meloni avrebbe avanzato la proposta di chiudere i lavori parlamentari il giovedì, di fatto introducendo una sorta di "settimana corta" per i deputati

Potrebbe presto cambiare il calendario dei lavori della Camera dei deputati. Secondo quanto riportato da Repubblica, il governo Meloni avrebbe avanzato la proposta di chiudere i lavori parlamentari il giovedì, di fatto introducendo una sorta di "settimana corta" per i deputati. L’idea, emersa durante l’ultima riunione dei capigruppo a Montecitorio, sarebbe stata lanciata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.

La proposta prevederebbe lo spostamento delle interpellanze parlamentari – attualmente calendarizzate il venerdì mattina – al giovedì pomeriggio. Una scelta motivata dalla difficoltà, sempre più frequente, di reperire membri del governo disponibili a rispondere in Aula di venerdì, quando gran parte dei parlamentari ha già lasciato Roma per tornare nei territori.

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Di fatto, il venerdì alla Camera è da tempo una giornata marginale, con lavori ridotti e una presenza molto limitata di deputati. Le interpellanze, che non prevedono votazioni, sono spesso affidate alla risposta di sottosegretari e vedono la partecipazione di pochi interessati.

Una settimana corta formale esiste già al Senato, dove da anni le attività si concentrano dal lunedì al giovedì, salvo casi eccezionali. Alla Camera, invece, l’obbligo di tenere aperti i lavori fino al venerdì era stato introdotto nel 2008 per cercare di arginare l’abitudine, già allora diffusa, di lavorare solo tre giorni a settimana. Tuttavia, con il passare del tempo, anche questo limite si è rivelato poco efficace.

Secondo le indiscrezioni, la proposta del governo sarebbe ancora in fase preliminare e un eventuale confronto concreto potrebbe slittare direttamente dopo l’estate.

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La proposta ha già sollevato perplessità tra le forze di opposizione, soprattutto per una questione di tempismo politico. Nella stessa settimana, infatti, la maggioranza ha bocciato in commissione Bilancio le proposte di legge presentate da Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra per introdurre la settimana lavorativa di 32 ore per i lavoratori dipendenti.

Pur non esistendo un legame tecnico tra i due temi — uno riguarda l’organizzazione del lavoro parlamentare, l’altro una riforma nazionale sul lavoro — è inevitabile che la coincidenza alimenti le critiche. Dal fronte progressista si sottolinea come il governo sembri interessato ad accorciare la settimana lavorativa solo quando riguarda deputati, ministri e sottosegretari.

Per ora nessun partito ha assunto una posizione ufficiale sulla proposta, che potrebbe tornare al centro del dibattito nei prossimi mesi.

Resta comunque la possibilità, già prevista nella prassi parlamentare, di derogare alla chiusura anticipata in caso di lavori urgenti o scadenze improrogabili. 

 

 

@Redazione Sintony News