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26 Giugno 2025

Fred Trump III lancia l’allarme: “Segnali di Alzheimer in Donald Trump. Serve trasparenza”

Fred Trump III, figlio del fratello maggiore del presidente, esprime timori per la salute mentale dello zio, richiamando la storia familiare di demenza

Il nipote dell’ex presidente rompe il silenzio: “Riconosco i comportamenti del nonno Fred Sr.”. 

Le parole di Fred Trump III, nipote dell’ex presidente Donald Trump, stanno sollevando un nuovo e delicato interrogativo sul futuro della leadership politica americana: la salute mentale di Trump è ancora compatibile con il ruolo istituzionale che ricopre?

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In un’intervista trasmessa su SiriusXM, Fred Trump III ha espresso pubblicamente le sue preoccupazioni sullo stato cognitivo dello zio, collegandolo a una storia familiare segnata dalla malattia di Alzheimer. “Non sono un medico, ma riconosco quei segnali”, ha dichiarato, ricordando le somiglianze tra il comportamento attuale di Donald Trump e quello del nonno Fred Trump Sr., morto nel 1999 dopo otto anni di battaglia con l’Alzheimer.

Non si tratta di un’accusa, precisa il nipote, ma di un appello alla trasparenza e alla responsabilità pubblica. “Serve più chiarezza, soprattutto per chi guida un Paese importante come il nostro”. Un invito, quindi, a un confronto aperto su un tema troppo spesso eluso nel dibattito politico: la salute mentale dei leader anziani.

Con i suoi 77 anni, Donald Trump è oggi il presidente più anziano nella storia degli Stati Uniti, superando anche l’ex rivale Joe Biden, che nel luglio 2024 ha annunciato il ritiro dalla corsa alla rielezione, anche a causa delle pressioni legate alla sua capacità cognitiva. Una situazione che rende la questione sollevata da Fred Trump III ancora più sensibile, tanto più in vista delle elezioni presidenziali del 2024.

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Le dichiarazioni del nipote si inseriscono nel contesto più ampio del suo libro “All in the Family: The Trumps and How We Got This Way”, pubblicato lo scorso luglio e diventato rapidamente un bestseller. Il memoir non solo racconta episodi inediti del clan Trump, ma affronta anche temi personali come la disabilità del figlio William e l’isolamento subito dalla famiglia dopo la morte del padre, Fred Jr., fratello maggiore di Donald.

Il libro ha suscitato reazioni contrastanti: c'è chi accusa Fred Trump III di strumentalizzare il proprio cognome, ma molti lo vedono come un tentativo coraggioso di rompere il silenzio su dinamiche familiari e responsabilità pubbliche.

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Nel suo appello, Fred Trump III ha elencato i comportamenti che più lo hanno colpito: difficoltà nel mantenere coerenza nei discorsi, linguaggio confuso, ripetizioni e momenti di disorientamento. Segnali che, spiega, ricordano quelli che ha vissuto con il nonno.

Come ricordano gli esperti, l’Alzheimer non si manifesta solo con la perdita di memoria, ma anche con problemi nel linguaggio, alterazioni del giudizio, cambiamenti dell’umore e ritiro sociale. Presi singolarmente possono sembrare banali, ma nel loro insieme richiedono una valutazione medica accurata.

Fred Trump III chiede apertamente che il presidente si sottoponga a un test cognitivo, citando ironicamente il fatto che fu proprio Donald Trump, nel 2020, a vantarsi pubblicamente dei risultati ottenuti nel Montreal Cognitive Assessment, invitando Biden a fare lo stesso. “Non è una questione politica, è un tema di salute pubblica”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di considerare anche la genetica familiare.

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Al momento non è arrivata alcuna replica ufficiale da parte dell’entourage di Donald Trump. Tuttavia, la questione sollevata dal nipote potrebbe diventare centrale nel dibattito pre-elettorale, soprattutto in un Paese che guarda sempre più con attenzione alla trasparenza sanitaria dei suoi leader.

 

 

@Redazione Sintony News