Con un’età di appena 2 anni e 182 giorni, Joseph Harris-Birtill ha infranto ogni record, diventando il più giovane membro nella storia del Mensa, l'organizzazione internazionale che riunisce l'1% della popolazione con il quoziente intellettivo più alto. A certificare l’impresa è stato il Guinness World Record, che ha ufficializzato il suo ingresso nell’élite intellettuale mondiale.
Per accedere al Mensa, è necessario ottenere un punteggio pari o superiore al 98esimo percentile nei test di intelligenza standardizzati, il che corrisponde a un QI di almeno 132. Una soglia elevatissima, che Joseph ha superato con ampio margine attraverso il test Stanford-Binet, pensato appositamente per bambini molto piccoli e in grado di misurare competenze come memoria, logica, cognizione e rapidità di elaborazione.
Figlio dei professori universitari Rose e David Harris-Birtill, entrambi in forze all’Università di St Andrews, Joseph è nato il 23 novembre 2021, nel pieno della pandemia. Ma sin dai primissimi mesi ha dimostrato un talento fuori dal comune: “Ha fatto il primo rotolamento a cinque settimane, pronunciato la sua prima parola a sette mesi e letto ad alta voce il suo primo libro a un anno e nove mesi”, ha raccontato con orgoglio la madre Rose, anche direttrice editoriale dell’Open Library of Humanities.
Secondo i genitori, il piccolo ha imparato a contare fino a 10 in cinque lingue diverse e riesce a leggere fluentemente per oltre 10 minuti di seguito. A soli due anni e tre mesi sapeva contare fino a oltre 100, anche all’indietro, e mostrava già familiarità con l’alfabeto greco, il codice Morse e la tavola periodica degli elementi.
Con questi risultati, Joseph ha battuto di poche settimane il precedente record femminile, detenuto dalla statunitense Isla McNabb, entrata nel Mensa a 2 anni e 195 giorni.
Come spesso accade con i bambini ad alto potenziale, i genitori sono attenti a preservare un equilibrio tra stimolazione cognitiva e sviluppo relazionale. “Non si è ancora accorto di avere un’intelligenza così superiore, e questo è un bene – ha spiegato la madre – perché potrebbe sentirsi diverso. Per ora ama giocare, socializzare con gli altri bambini e divertirsi con i suoi giocattoli come ogni coetaneo”.
Per sostenere la sua crescita in modo sano e inclusivo, i genitori lo hanno iscritto al Mensa Young Members Program, che offre un ambiente sicuro e stimolante dove le capacità eccezionali dei più piccoli vengono incoraggiate e valorizzate senza forzature.
Joseph ha già cominciato a studiare pianoforte in una scuola di musica e nutre un forte interesse per le lingue straniere, la matematica e persino la cucina. Un bambino prodigio, sì, ma anche un bimbo curioso, gioioso e pieno di entusiasmo per il mondo.
@Redazione Sintony News