Il punto vendita di Chiara Ferragni nella capitale chiude i battenti. Con un comunicato ufficiale firmato da Fenice Srl, la società che gestisce il marchio dell’imprenditrice digitale, è stato annunciato lo stop all’attività commerciale di Roma, parte di una più ampia strategia di ristrutturazione aziendale e rilancio del brand.
«Fenice Srl – si legge nella nota – confermando il proprio impegno nel percorso di rilancio aziendale, annuncia un restyling complessivo del brand per il secondo semestre». Un’operazione che si inserisce in una visione strategica di lungo periodo, volta a riposizionare il marchio sul mercato e rafforzarne la competitività.
Chiara Ferragni, al centro del piano di rilancio, ha recentemente sottoscritto un aumento di capitale di 6,4 milioni di euro, diventando azionista quasi totalitaria della società. Un gesto che testimonia, secondo la società, «la determinazione e l'impegno dell'imprenditrice nella crescita del progetto» e che viene descritto come un «esempio italiano di imprenditoria femminile concreta e lungimirante».
Il negozio romano non è l’unico a essere interessato dalle novità. Il comunicato di Fenice Srl parla di una «più efficiente allocazione delle risorse» che porterà, oltre alla chiusura del punto vendita nella capitale, anche alla liquidazione di Fenice Retail Srl. Decisioni definite «necessarie per semplificare la struttura aziendale e concentrarsi sulle aree a maggior valore strategico».
In parallelo, è in fase di studio un nuovo piano distributivo, che coinvolgerà i canali online e offline. L’obiettivo è quello di rafforzare la presenza digitale e ottimizzare la rete fisica, rispondendo alle nuove dinamiche del mercato. I primi effetti di questa strategia saranno visibili già nella seconda metà del 2025.
Il punto vendita di Roma era finito anche al centro delle cronache all’inizio del 2024, quando nella notte di Capodanno ignoti avevano imbrattato le vetrine con insulti diretti a Ferragni. Scritte come “bandita” e “truffatrice” erano comparse sull’iconico simbolo dell’occhio, in riferimento ai controversi episodi giudiziari legati alle campagne benefiche delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e del pandoro Balocco.
Le polemiche avevano acceso l’attenzione dell’opinione pubblica e della Procura, che aveva indagato sulla reale natura delle donazioni. La vicenda si è conclusa con un accordo tra le parti: Chiara Ferragni ha risarcito i consumatori e versato 200mila euro a un ente per la tutela delle donne vittime di violenza, portando così al ritiro della querela da parte del Codacons.
Il 2025 si configura dunque come un anno di svolta per Chiara Ferragni. Il bilancio d’esercizio sarà approvato entro giugno e rappresenterà un banco di prova importante per valutare gli effetti delle manovre in atto. Il brand, reduce da un periodo turbolento, cerca ora un nuovo posizionamento nel mercato della moda e del lifestyle, puntando su digitalizzazione, semplificazione e investimenti mirati.
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