La guerra tra Mauro Icardi e Wanda Nara sembra non conoscere tregua. Dopo mesi di botta e risposta tra tribunali e social network, il calciatore argentino è tornato ad attaccare la sua ex moglie con una serie di stories Instagram esplosive, culminate con la pubblicazione di uno screenshot che mostrerebbe il conto bancario personale della showgirl. Il motivo? Un presunto "furto di 7 milioni di euro", cifra che – secondo Icardi – sarebbe stata trasferita irregolarmente da conti comuni a quello personale di Nara.
«Mentre camminavo qui intorno guardando il mio telefono, ho trovato un'altra prova…», ha scritto l'attaccante del Galatasaray, sostenendo di aver scoperto casualmente un nuovo dettaglio compromettente.
«Ovviamente, il furto di 7 milioni trasferiti sul suo conto personale è stato segnalato in Italia», ha aggiunto, alludendo a un’azione legale in corso. Il saldo visualizzato nell’immagine ammonta a 7.305.586 euro, cifra che Icardi ritiene sottratta indebitamente.
Ma non finisce qui. L’attaccante ha insinuato che Wanda, consapevole dell’esistenza di queste prove, avrebbe persino chiesto alla magistratura italiana di confiscare il suo telefono. Una richiesta che, sempre secondo la sua versione, non avrebbe sortito effetti: «Me l’hanno già restituito comunque, non gli è servito a niente».
Le nuove dichiarazioni arrivano dopo che Wanda Nara, in una recente intervista, è tornata a parlare della sua relazione con il cantante L-Gante, sottolineando come la loro storia sia iniziata solo dopo aver scoperto i tradimenti di Icardi con l’attrice argentina China Suárez. Un’affermazione che ha riacceso la miccia e scatenato l’ennesima reazione dell’ex marito: «Lascia perdere, Wanda. Tanta gelosia, tanto risentimento, tanta invidia… Rispetta la mia nuova compagna, la mia futura moglie», ha scritto Icardi, senza però rivelare l’identità della nuova fiamma.
Non sono mancati neppure riferimenti alle figlie della coppia. Icardi accusa Wanda di plagiare una delle figlie, mettendola contro di lui e impedendole di esprimersi liberamente: «A soffrire sono due ragazze cresciute dal padre, a cui è proibito con ogni mezzo di comunicare ciò che desiderano veramente».
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