Sono tra le creature più antiche della Terra, testimoni silenziose di milioni di anni di evoluzione. Le tartarughe, simboli di saggezza e longevità, oggi rischiano di scomparire sotto il peso delle minacce create dall’uomo. Per accendere i riflettori sulla loro delicata condizione e incoraggiare azioni concrete a tutela della biodiversità, ogni anno, il 23 maggio, si celebra la Giornata Mondiale delle Tartarughe.
Istituita nel 2000 dall’organizzazione non profit American Tortoise Rescue, la giornata nasce con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sull’importanza delle tartarughe, promuovendone la salvaguardia e contrastando il commercio illegale. Dal suo esordio, l’associazione ha salvato circa 4.000 tartarughe, offrendo cure, assistenza e un rifugio permanente agli esemplari più fragili o non reintegrabili in natura.
Ma il messaggio dell’ATR è oggi più urgente che mai: le tartarughe – marine e terrestri – sono seriamente minacciate. Inquinamento da plastica, cementificazione delle coste, cambiamenti climatici, traffico illegale e pesca accidentale stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di intere specie. Nel solo Mediterraneo, ogni anno circa 150.000 tartarughe marine vengono accidentalmente catturate, e oltre 40.000 di esse muoiono.
L’Italia è in prima linea nella tutela di queste creature. Il nostro Paese ospita numerosi centri di recupero e riabilitazione nelle aree marine protette, supportati anche dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA), impegnati nel monitoraggio dei traffici illeciti e nella protezione degli habitat naturali.
L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) partecipa inoltre al progetto europeo INDICIT, che si concentra sull’impatto dei rifiuti marini – soprattutto plastica – sulle tartarughe del Mediterraneo, in particolare sulla specie Caretta caretta, la più comune lungo le coste italiane.
Il Mediterraneo, con i suoi 46.000 chilometri di coste, è uno degli hotspot di biodiversità più importanti al mondo. Ospita sei delle sette specie di tartarughe marine conosciute, tra cui la Caretta caretta, la Chelonia mydas (tartaruga verde) e la maestosa Dermochelys coriacea (tartaruga liuto). Più rari, ma occasionalmente avvistati, anche esemplari di tartaruga embricata e Kemp.
Anche le testuggini terrestri, come la Testudo hermanni e la Testudo marginata, sono presenti in molte regioni italiane, spesso in ambienti di macchia mediterranea. Si tratta di specie longeve, pacifiche e vulnerabili, che meritano la stessa attenzione riservata ai loro parenti marini.
La Giornata Mondiale delle Tartarughe non è solo un momento di riflessione, ma un invito all’azione. Basta poco per fare la differenza: ridurre il consumo di plastica monouso, partecipare a programmi di volontariato ambientale, sostenere progetti di conservazione o semplicemente condividere informazioni per sensibilizzare altre persone.
@Redazione Sintony News