Un pezzo importante della storia della musica italiana se ne va con la scomparsa di Sergio Silvestri, spentosi all’età di 73 anni. Deejay, appassionato di musica e amico d’infanzia di Vasco Rossi, Silvestri ha segnato un’epoca, contribuendo alla nascita di un movimento musicale che ha rivoluzionato il panorama italiano dagli anni ’70 in poi.

Originario di Concordia sulla Secchia, Sergio conobbe Vasco ai tempi della scuola, tra i banchi del collegio salesiano San Giuseppe di Modena. Un’amicizia nata in gioventù, cementata dalla musica e mai interrotta. Fu proprio Vasco a raccontare in un post del 2018 su Facebook quel periodo: “Non mi piace parlare del collegio... ma lì ho conosciuto Sergio Silvestri, il mio compagno di chitarra”. Due ragazzi, una chitarra e sogni più grandi di loro.

Negli anni ’70 si ritrovarono a Zocca, negli studi di Punto Radio — la storica emittente fondata da Vasco Rossi, di cui fu anche direttore e amministratore. Silvestri si offrì come deejay e Vasco lo accolse senza esitazioni. Fu un momento decisivo: da quella collaborazione nacque non solo una radio che avrebbe fatto scuola, ma anche la scintilla di incontri fondamentali per la carriera del Blasco, come quello con Maurizio Solieri, destinato a diventare il suo chitarrista storico.

Insieme, Vasco e Sergio firmarono nel 1979 La strega, una canzone che ancora oggi resta tra i brani simbolo di quegli anni di sperimentazione e libertà musicale.

A ricordarlo, Vasco ha voluto usare parole cariche di affetto e malinconia in un post su Instagram, accompagnato da una foto del passato: “E poi ci troveremo come le star… Ciao Sergio, resterai sempre vivo nel mio cuore”.

Sergio Silvestri non ha mai smesso di amare la musica. Una passione che ha trasmesso ai figli, che oggi portano avanti il suo spirito con la band Neveralone, tenendo viva quella scintilla nata tanti anni fa in un teatrino scolastico, tra sogni e chitarre.

L'Emilia perde così uno dei suoi figli più autentici, una voce che ha saputo dare ritmo e calore a una generazione. E Vasco, con commozione, saluta il suo primo compagno d’avventura.

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