Il motto pontificio è una breve frase che ogni pontefice sceglie sin da quando è vescovo o cardinale, quindi ancora prima di ricoprire la carica di Papa. È una frase in latino che rappresenta il senso del proprio pontificato. Possono essere frasi tratte dal Vangelo o da altri testi cattolici.
Si tratta di una tradizione risalente al Rinascimento. Il primo papa a scegliere il motto fu Gregorio XIII, che scelse “aperuit e clausit”, ovvero “aprì e chiuse” a indicare che l’autorità papale iniziava e terminava nella sua persona. Dal Conclave, tra i possibili futuri papi, il motto di Pietro Parolin è “chi ci separerà dall’amore di Cristo”, mentre Luis Tagle ha scelto “Dio è il Signore”.
Tornando indietro nel tempo, Benedetto XVI scelse “cooperatores veritatis”, ovvero cooperatori della verità, mentre Giovanni Paolo II scelse “Totus tuus” a significare di essersi affidato totalmente alla Madonna. Papa Francesco invece scelse “miserando atque eligendo” in riferimento a quando Gesù ebbe misericordia e scelse Matteo come suo apostolo.
Oltre il motto, ogni papa dispone di un’araldica, un antico retaggio risalente a quando i vescovi provenivano da famiglie nobili. Si tratta di una rappresentazione grafica simbolica che identifica il pontefice.
Papa Francesco disponeva di uno stemma blu sormontato dai simboli della dignità pontificia, ovvero la mitra e le chiavi decussate, una d’ora e una d’argento, unite da un cordone rosso. In alto è presente l’ordine di appartenenza del pontefice (la Compagnia di Gesù) con un sole fiammeggiante e il monogramma IHS (il nome di Cristo), una croce sopra la H e tre chiodi neri in basso. In basso è presente una stella e un fiore nardo, simboli della Madonna e San Giuseppe, a richiamare la Sacra Famiglia e la Chiesa universale.
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