Le prime foto diffuse nella giornata di oggi mostrano Papa Francesco dopo la morte, avvenuta ieri, lunedì 21 aprile, alle 7:35. Il corpo del Pontefice, avvolto nella veste liturgica rossa, giace in una semplice bara di legno, con il mitra papale – il tradizionale copricapo indossato dalle massime autorità ecclesiastiche – e un rosario stretto tra le mani. Accanto al feretro, nella cappella di Domus Santa Marta, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin è stato immortalato in raccoglimento, in preghiera silenziosa.
Nel frattempo, la Chiesa si prepara a rendere l’ultimo saluto a Jorge Mario Bergoglio, il primo Papa gesuita e sudamericano della storia. Si è riunita la Congregazione dei cardinali per definire la data dei funerali, che si svolgeranno sabato 26 aprile alle 10 con modalità nuove, volute dallo stesso Francesco in un documento scritto prima della sua scomparsa.
Secondo le direttive lasciate dal Papa, sono state infatti modificate alcune delle pratiche rituali tradizionali per le esequie papali. Tra le principali innovazioni: la constatazione della morte avviene ora nella cappella, non più nella camera del defunto; il corpo è posto immediatamente nella bara; la venerazione pubblica avviene con il corpo già deposto all’interno della cassa aperta. È stata inoltre eliminata l'antica usanza delle tre bare – in cipresso, piombo e rovere – sostituite da un’unica bara in legno, con rivestimento interno in zinco.
Il corpo del Pontefice, già sottoposto a tanatoprassi, una tecnica di conservazione post-mortem che ne rallenta la decomposizione, sarà traslato mercoledì 23 aprile nella Basilica di San Pietro. Qui, per tre giorni, i fedeli potranno rendere omaggio al Papa che ha segnato una svolta storica nel pontificato, portando la Chiesa su sentieri di maggiore apertura, umiltà e attenzione ai più fragili.
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