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26 Marzo 2025

Cognome materno ai figli: la proposta di Franceschini divide la politica

Secondo Franceschini, questa misura rappresenterebbe "un risarcimento per un’ingiustizia secolare", una presa di posizione contro le disuguaglianze di genere radicate nella tradizione

Una rivoluzione nel sistema dei cognomi: è questa l'idea alla base della proposta presentata dall'ex ministro Dario Franceschini (Pd), che intende assegnare ai figli solo il cognome della madre, superando l'attuale modello che prevede il cognome paterno come opzione prevalente o l’uso del doppio cognome.

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Secondo Franceschini, questa misura rappresenterebbe "un risarcimento per un’ingiustizia secolare", una presa di posizione contro le disuguaglianze di genere radicate nella tradizione. La proposta arriva mentre in Parlamento si discute da tempo sulle modalità di assegnazione del cognome ai figli, dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima l’attribuzione automatica del solo cognome paterno.

L’iniziativa di Franceschini ha immediatamente scatenato un acceso dibattito politico.

Franceschini: «Ai figli solo cognome materno». La proposta divide la  politica

La presidente della Commissione Giustizia del SenatoGiulia Bongiorno (Lega), pur non esprimendosi direttamente a favore o contro, sottolinea la necessità di un "punto di equilibrio che non renda nessun genitore invisibile", segnalando come la questione sia complessa e meriti un’analisi approfondita.

Dura l'ironia del vicepremier Matteo Salvini, che sui social ha liquidato la proposta parlando di una "priorità della sinistra italiana", ironizzando sul fatto che si voglia "cancellare i padri dalla faccia della Terra".

Dello stesso avviso Federico Mollicone (FdI), presidente della Commissione Cultura della Camera, che definisce la proposta "una provocazione irricevibile": secondo lui, passare dal cognome paterno al materno non farebbe che ribaltare la discriminazione senza risolverla. Tuttavia, Mollicone aggiunge un dettaglio personale: "Io stesso sto pensando di aggiungere il cognome di mia madre", in ricordo della sua scomparsa.

Più tiepida la reazione del leader di Azione, Carlo Calenda, che liquida il dibattito con un secco: "Altre priorità non ne abbiamo? Boh", segnalando come il tema non rientri tra le urgenze del Paese.

Sul fronte opposto, invece, la proposta trova il sostegno di Luana Zanella (Avs), che la definisce "interessante e condivisibile". La deputata sottolinea però che si tratta di una strada difficile da percorrere: "Abbiamo già avuto difficoltà a far passare il doppio cognome, figuriamoci questa proposta. Ma valuterò se presentarla anche alla Camera".

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L'assegnazione del cognome ai figli è da tempo oggetto di discussione, anche a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale, che hanno imposto una revisione delle norme in favore di una maggiore parità tra i genitori.

L’idea di Franceschini, pur avendo un forte impatto simbolico, si scontra con resistenze culturali e politiche che potrebbero renderne difficile l’approvazione. Il rischio, come evidenziato anche da alcuni critici, è che si passi da un’imposizione all’altra, senza lasciare spazio a una vera scelta dei genitori.

 

 

 

@Redazione Sintony News