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10 Marzo 2025

Inchiesta Gintoneria, chi erano i clienti di Davide Lacerenza e Stefania Nobile

Un ereditiere milanese sarebbe arrivato a spendere fino a 70mila euro in una sola serata, elargendo persino 5mila euro di mancia al “rider” delle consegne, anch’esso finito agli arresti

Un giro di prostituzione, droga e denaro in nero nascosto dietro le luci soffuse e i cocktail di lusso della Gintoneria.

L’inchiesta della Procura di Milano e della Guardia di Finanza ha portato alla luce un sistema di attività illegali che ruotava attorno al noto locale notturno in via Napo Torriani. A finire ai domiciliari sono Davide Lacerenza, imprenditore milanese e titolare del club, e Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, formalmente semplice dipendente ma considerata dagli inquirenti la vera amministratrice dell’attività.

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Secondo quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice Alessandra Di Fazio, il locale non era solo un punto di ritrovo per facoltosi avventori, ma il cuore di un vero e proprio business illecito. Champagne a fiumi, escort – tra cui una minorenne – e cocaina, bianca e rosa, erano gli ingredienti delle serate che attiravano imprenditori, influencer, politici e perfino membri delle forze dell’ordine.

Le intercettazioni hanno svelato i meccanismi del sistema: clienti di alto livello, tra cui un sindaco, un noto immobiliarista e un imprenditore svizzero capace di spendere 40mila euro in una sola notte, si guadagnavano l’accesso esclusivo al privè del locale adiacente, La Malmaison, dove si consumavano gli eccessi più sfrenati. Un ereditiere milanese sarebbe arrivato a spendere fino a 70mila euro in una sola serata, elargendo persino 5mila euro di mancia al “rider” delle consegne, anch’esso finito agli arresti.

Davide e Stefania, tra soldi sporchi e conti all'estero

Ma il giro di illegalità non si fermava ai clienti. Lacerenza avrebbe intrecciato relazioni pericolose con un militare della Guardia di Finanza e un agente di polizia, garantendo loro escort in cambio di informazioni riservate sulle indagini in corso. Un legame stretto con uomini in divisa che, secondo gli inquirenti, ha permesso al locale di operare indisturbato per anni, accumulando profitti illeciti nascosti dietro il paravento di un’attività commerciale apparentemente lecita.

La Gintoneria, situata alle spalle della Stazione Centrale, era frequentata da calciatori, influencer, avvocati, manager e personaggi dello spettacolo. Questi clienti eccellenti fungevano da richiamo per altri avventori facoltosi, disposti a pagare cifre astronomiche per nottate di lusso e perdizione.

 

 

 

@Redazione Sintony News