La fiammata dei prezzi non accenna a spegnersi. In Sardegna, l’inizio del 2025 è segnato da un preoccupante aumento del costo della vita, con rincari che gravano in particolare sui beni di prima necessità come gas, carburanti e prodotti alimentari.
Secondo l’ultimo report diffuso dall’Istat, riferito a gennaio, l’inflazione nell’Isola ha registrato un incremento dell’1,7%, superando la media nazionale dell’1,5%. Questo si traduce, secondo le proiezioni dell’Unione Nazionale Consumatori, in una spesa annua aggiuntiva di 329 euro per famiglia.
Il capoluogo sardo spicca in negativo con un tasso di inflazione dell’1,9%, il più alto della regione. Sassari, invece, si mantiene in linea con la media italiana.
A livello nazionale, Bolzano guida la classifica delle città più costose con un’inflazione del 2,5%, seguita da Siracusa (2,6%) e, a pari merito, Rimini e Imperia (2,5%). Per una famiglia media, questo si traduce in una spesa extra di 724 euro annui a Bolzano, 679 euro a Rimini e 619 euro a Trento (2,1%).
Tra i prodotti che hanno subito i maggiori aumenti emergono i prodotti alimentari: +2,1%, i servizi di ristorazione: +2,8%, i carburanti: +1%, l’istruzione: +2,9% e i servizi sanitari: +1,5%.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha puntato il dito contro il Governo: "A trainare gli aumenti è il caro bollette, contro il quale l’Esecutivo, nonostante gli annunci, non ha ancora adottato misure concrete. Nel frattempo, le famiglie faticano sempre più ad arrivare a fine mese".
Preoccupante anche il rincaro degli alimentari, che ha segnato un +0,8% rispetto a dicembre, mettendo ulteriormente sotto pressione il potere d’acquisto delle famiglie italiane.
@Redazione Sintony News