Il casu marzu è uno dei formaggi più discussi e affascinanti della tradizione italiana, in particolare sarda. Questo formaggio è celebre per la sua peculiarità: la presenza di larve vive che contribuiscono alla sua fermentazione.
Nonostante la sua fama, il casu marzu è circondato da una serie di controversie e curiosità che ne fanno un argomento di dibattito, tanto da essere esposto al Disgusting Food Museum di Malmö, in Svezia.
Il casu marzu è stato inserito tra le attrazioni del museo svedese accanto a cibi estremi come il Hàkarl islandese e il Ttongsul coreano. Queste esposizioni vogliono stimolare una riflessione sul relativismo alimentare, mettendo in luce come ciò che è considerato disgustoso in una cultura possa essere una prelibatezza in un'altra.
Nel 2008, il casu marzu è stato definito dal Guinness dei Primati come il formaggio più pericoloso del mondo. Questo titolo si basa sulla credenza che le larve possano sopravvivere alla digestione e causare problemi intestinali, sebbene tali affermazioni non siano supportate da solide prove scientifiche. Lo studioso Massimo Marcone ha condotto ricerche dimostrando che, se prodotto correttamente, il casu marzu non presenta rischi significativi per la salute.
Nonostante il divieto della vendita in Italia dal 1962, la produzione del casu marzu continua, alimentando un mercato clandestino. Nel 2004, si è tentato di ottenere la Denominazione di Origine Protetta (DOP) per regolamentarne la produzione e legalizzarne la vendita. L'obiettivo era di creare un metodo di produzione in ambiente sterile per garantire standard igienici accettabili. Tuttavia, la certificazione non è mai stata concessa.
Il casu marzu non è un'anomalia nella gastronomia italiana. Diverse regioni vantano formaggi con larve, legati a tradizioni locali. Tra questi troviamo:
@Redazione Sintony News