La situazione della povertà abitativa in Sardegna è allarmante, soprattutto per quanto riguarda i bambini.
Un recente studio della Fondazione Open Polis, basato su dati Istat, ha rivelato che un bambino su tre nell'isola vive in abitazioni con problemi strutturali, di umidità o senza un adeguato impianto di riscaldamento. Questo dato colloca la Sardegna come seconda regione peggiore d'Italia, con il 30,5% di bambini coinvolti, preceduta solo dall'Umbria (32,7%).
Il 44,6% dei minori sardi vive in abitazioni con spazi inadeguati, limitando le possibilità di studio, gioco e socializzazione e la mancanza di spazi adeguati incide negativamente sullo sviluppo educativo e sociale dei bambini.
L'analisi dei dati comunali evidenzia una realtà eterogenea: a Cagliari il 30% degli edifici è in condizioni di conservazione mediocre o pessima. Mentre a Sassari il 18%, seguito da Alghero (21,3%), Nuoro (18,2%), Oristano (16,7%), e Olbia (15%).
Situazione migliore a Elini, in provincia di Nuoro, con il 100% degli edifici in buono o ottimo stato. La situazione peggiore si registra a Vallermosa, nel Sud Sardegna, con l'81,25% degli edifici in pessime condizioni.
A livello nazionale, il 16,2% dei minori vive in abitazioni con problemi strutturali o di umidità (dato 2023). Il 40% dei bambini italiani risiede in case sovraffollate, con valori più alti in regioni come Valle d'Aosta, Piemonte, Lazio, Lombardia e Puglia.
Le difficoltà abitative sono spesso correlate al disagio economico delle famiglie. In Sardegna, il problema si amplifica a causa della precarietà economica diffusa in alcune aree. A livello nazionale, il 22% degli edifici residenziali è in stato mediocre o pessimo, mentre in Sardegna alcune zone superano ampiamente questa media.
@Redazione Sintony News