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28 Dicembre 2024

Elon Musk offre un miliardo di dollari a Wikipedia per cambiare nome: è la seconda volta

Negli ultimi giorni è tornata attiva la vecchia battaglia di Elon Musk contro Wikipedia. Un anno fa aveva offerto all'enciclopedia un miliardo di dollari in cambio di una modifica nel nome: “L’offerta è ancora valida”

Negli ultimi giorni, Elon Musk, già noto per il suo stile provocatorio sui social, ha riportato in auge un vecchio episodio risalente a circa un anno fa: la proposta di offrire un miliardo di dollari all’enciclopedia online per cambiare il suo nome in "Dickipedia".

La promessa è stata rievocata il 24 dicembre da un post dell’account DogeDesigner su X (ex Twitter), in cui si sottolineava la bizzarra offerta di Musk. La risposta di Elon non si è fatta attendere: Vero. L’offerta è ancora valida”. Non solo. Musk ha rilanciato anche un altro post in cui invita i suoi follower a controllare dove vanno le donazioni inviate a Wikipedia

Elon Musk'tan Wikipedia önerisi - Son Dakika Dünya Haberleri

La scelta del termine "Dickipedia" gioca su un doppio senso, infatti dick viene utilizzato come sinonimo, con accezione volgare, di pene.  

Oltre alle provocazioni, Musk non ha risparmiato critiche più serie a Wikipedia, accusandola di essere un portale che in pubblico si professa neutrale ma che di fatto è schierato. Solo il 25 ottobre scriveva: “Wikipedia è controllata da attivisti di estrema sinistra. Le persone dovrebbero smettere di donare”

Oltre a Dickipedia uno dei nomi preferiti di Musk per l’enciclopedia online è Wokepedia, un soprannome con cui Musk accusa Wikipedia di portare avanti quella che definisce “ideologia woke”.

Le tensioni tra Musk e Wikipedia non sono una novità. In passato, il co-fondatore dell’enciclopedia, Jimmy Wales, aveva risposto alle critiche di Musk: “Leggere troppe cose senza senso su Twitter ti rende stupido”.

Wikipedia è un’enciclopedia collaborativa, scritta e aggiornata da utenti volontari. Sebbene sottoposta a revisioni, ciò che è certo è che il sistema non è immune a errori o manipolazioni

 

 

@Marta Rachele Pusceddu