Quanti si sono sentiti dire da bambini “fai il bravo o niente regali da Babbo Natale”? Succede soprattutto per gestire i capricci dei bambini tra i 2 e i 5 anni. Secondo Claudio Mencacci, esperto in neuropsichiatria, questa strategia può avere conseguenze negative sullo sviluppo emotivo dei piccoli, con effetti anche a lungo termine.
I rischi del ricatto emotivo sono diversi, come ad esempio l’insicurezza emotiva. Infatti il bambino potrebbe sentirsi meno sicuro affettivamente, associando il proprio valore personale al comportamento richiesto dagli adulti.
E ancora: i sensi di colpa inappropriati: il timore di essere responsabile di un evento negativo, come il "mancato passaggio di Babbo Natale," può avere un impatto emotivo significativo. Ma anche la repressione emotiva: questa pratica rischia di impedire al bambino di esprimere emozioni naturali come rabbia o frustrazione, ostacolando la loro gestione sana. Il bambino potrebbe sviluppare l’idea che il suo valore dipenda dal compiacere gli altri, piuttosto che dalla propria identità.
E gli effetti potrebbero essere a lungo termine. Infatti se il ricatto emotivo si prolunga nel tempo, può favorire la sottomissione e conflittualità Interiore, come la tendenza a sacrificare i propri bisogni per evitare conflitti. E ansia da rifiuto come la paura costante di non essere amati o accettati. E le relazioni tossiche, abituarsi a subire manipolazioni può condurre a instaurare dinamiche relazionali disfunzionali, anche in ambito professionale.
Mencacci propone un approccio basato su spiegazioni semplici e chiare aiutando i bambini a comprendere il perché di una regola, anziché ricorrere al timore di una punizione. La definizione di confini, e quindi stabilire limiti chiari ma all'interno di un contesto di amore incondizionato, per evitare di crescere “piccoli dittatori.”
E l’educazione all’empatia e alla gestione delle emozioni, quindi insegnando ai bambini a gestire i loro sentimenti in modo sano e a rispettare quelli degli altri.
@Redazione Sintony News