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17 Settembre 2024

Proseguono le indagini sulla morte di Francesca Deidda

Nella mattinata di lunedì 16 settembre i Carabinieri del Ris di Cagliari hanno eseguito accertamenti chimici irripetibili su materiale rinvenuto nel corso dell’autopsia eseguita mesi fa sul corpo della donna

Le indagini sulla morte di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate il 10 maggio e ritrovata morta mesi dopo, a luglio, proseguono senza sosta. I suoi resti e alcuni effetti personali sono stati trovati in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, nei pressi della vecchia statale 125.

Secondo la Procura, la donna sarebbe stata uccisa dal marito, Igor Sollai, 43 anni, che è attualmente detenuto in carcere con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Omicidio Francesca Deidda, proseguono le indagini: eseguiti dai Ris nuovi  accertamenti irripetibili

La mattina del 16 settembre, i Carabinieri del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Cagliari hanno condotto accertamenti chimici su materiale raccolto durante l'autopsia eseguita dal dottor Roberto Demontis a fine luglio. Presenti agli esami c'erano gli avvocati difensori di Igor Sollai, Laura Pirarba e Carlo Demurtas, insieme a Gianfranco Piscitelli, legale che rappresenta gli interessi del fratello di Francesca, Andrea Deidda.

Nonostante Igor Sollai continui a dichiararsi innocente, sostenendo la sua estraneità ai fatti, la difesa della famiglia Deidda sostiene che gli inquirenti abbiano raccolto prove significative contro di lui. L'avvocato Piscitelli, in un'intervista a Fanpage.it, ha dichiarato che Sollai avrebbe fornito fin da subito indizi che si sono poi rivelati prove schiaccianti. Durante le indagini dei RIS, sarebbero state trovate tracce di sangue nella casa della coppia.

Francesca Deidda, trovato uno straccio sporco di sangue e altri vestiti

Inoltre, Sollai avrebbe compiuto una serie di azioni sospette: ha tenuto il suo cellulare e quello di Francesca insieme, ha spento il proprio telefono quando è stato contattato dai Carabinieri e ha inviato messaggi dal telefono della moglie, usando un linguaggio non riconducibile a lei, fatto che ha destato i sospetti delle amiche e del fratello della vittima.

Piscitelli ha poi aggiunto ulteriori dettagli: Sollai avrebbe venduto l'auto della moglie subito dopo la scomparsa, contattando poi l'acquirente per chiedergli di pulire accuratamente la parte posteriore del veicolo. Nell'auto sono state successivamente trovate tracce di sangue e capelli di Francesca sul sedile posteriore, alimentando ulteriormente i sospetti contro di lui.

 

@Redazione Sintony News