Aleksanteri Julius Kivimäki, conosciuto anche con il nome d'arte Zeekill, è un hacker finlandese condannato a sei anni e tre mesi di carcere per aver ricattato oltre 33mila persone.
Il suo crimine? Avere rubato i dati sanitari dei pazienti del Vastaamo, un centro privato finlandese specializzato in assistenza psicologica, e aver minacciato di divulgarli se non avessero pagato un riscatto.
Tra il 2018 e il 2019, Kivimäki si è impossessato dei file contenenti le sedute di terapia dei pazienti del Vastaamo. Ha poi contattato le vittime via email, chiedendo il pagamento di 200 euro per non diffondere le loro informazioni sensibili. La cifra richiesta saliva a 500 euro se il pagamento non avveniva entro 24 ore.
Nonostante molti avessero pagato per evitare che i loro segreti venissero resi pubblici, Kivimäki ha comunque divulgato i dati di tutti i pazienti sul Dark Web. Un atto che ha provocato immense sofferenze alle vittime, alcune delle quali, sopraffatte dalla vergogna, si sono addirittura tolte la vita.
Kivimäki è stato ricercato per due anni dalla polizia finlandese e da altre autorità europee. L'arresto è avvenuto nel febbraio 2023 a Parigi, grazie a una falsa chiamata per disturbi domestici che ha attirato gli agenti nel suo appartamento.
Nel processo che ne è seguito, Kivimäki è stato condannato per violazione di dati aggravata, tentato ricatto aggravato e diffusione aggravata di informazioni lesive della vita privata. Non è chiaro quanto l'hacker abbia guadagnato dal suo crimine, ma si stima che avrebbe potuto incassare fino a 6,5 milioni di euro se tutti i pazienti avessero pagato il riscatto.
Prima di colpire i pazienti, Kivimäki aveva tentato di ricattare i vertici del Vastaamo, chiedendo loro una somma di denaro per non diffondere i dati rubati. Al loro rifiuto, si è rivolto direttamente alle vittime, con le tragiche conseguenze già descritte.
Kivimäki, già da ragazzino, era noto alle forze dell'ordine per le sue attività di hacking. A 17 anni era stato condannato a due anni con sospensione per oltre 50mila reati informatici, ma non era mai stato arrestato.
A causa del furto di dati e del ricatto, il Vastaamo è stato costretto a chiudere i battenti. Il suo fondatore è stato inoltre condannato per non aver adeguatamente protetto la privacy dei pazienti.
@Redazione Sintony News