Non si ferma la protesta degli agricoltori che sta mobilitando ormai da giorni lavoratori del settore in diversi Paesi europei e in Italia, da Nord a Sud. Il motivo principale di questa contestazione è l'opposizione ai crescenti costi del carburante e alla politica ambientale del nuovo Green Deal, che i manifestanti ritengono penalizzante per il settore agricolo.
In Sardegna, la protesta si è spostata da Cagliari a Sassari dopo tre giorni di presidio all'ingresso del porto di Cagliari in via Riva di Ponente. Circa cinquanta trattori si sono radunati a ridosso della Carlo Felice, precisamente al bivio di Muros, alle porte di Sassari.
Roberto Congia, uno dei principali referenti del Movimento pastori sardi e del Movimento riscatto agricolo, tra gli organizzatori della manifestazione, ha dichiarato: "Questa iniziativa nasce dal malcontento diffuso nelle campagne e dai disagi che affrontiamo quotidianamente nelle nostre aziende agricole, a causa di una burocrazia opprimente. Ci siamo coordinati con altre regioni d'Italia e abbiamo deciso di avviare insieme queste proteste oggi. Siamo produttori di cibo, non inquinatori. Dedichiamo ore di lavoro alle campagne ogni giorno e chiediamo dignità".
Marta Rachele Pusceddu