Non meravigliatevi se nei punti vendita Carrefour in Francia non trovate più i prodotti del gruppo PepsiCo. Da giovedì 4 gennaio la catena ha deciso di non rifornire i suoi supermercati di bevande come Pepsi, 7Up o il the freddo Lipton perché sono diventati troppo cari. L’inflazione quindi arriva ovunque.
E sarà presente anche un cartello con questa spiegazione sugli scaffali vuoti di Pepsi, Lay’s, Doritos e altri brand del mondo Pepsi.
Questa è solo una fetta della diatriba in corso tra le catene della grande distribuzione e produttori di beni di largo consumo. La grande distribuzione accusa l’azienda di aver alzato troppo i prezzi.
I dati dicono che nel primo semestre del 2023 il margine di redditività di Carrefour è rimasto stabile a 1,9 miliardi di euro, mentre nel corso dell’anno Pepsico ha alzato per tre volte le previsioni di utile per la fine dell’anno grazie soprattutto al costante aumento dei prezzi. Solo fra giugno e settembre il gigante americano ha alzato i listini in media dell’11% (che ha portato a un calo dei volumi di vendita del 2,5%).
E in Italia? Al momento, stando a quanto riferiscono fonti di settore, non risultano iniziative simili a quella attuata da Carrefour in Francia. Stando all’ultima rilevazione dell’Istat, a novembre è proseguito il rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,1% a +5,4%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,6% a +4,6%).
@Redazione Sintony News