Oggi, 1° dicembre, è la giornata mondiale per la lotta all’AIDS ovvero la sindrome di immunodeficienza acquisita, una malattia che colpisce il sistema immunitario e rende difficile al corpo contrastare le altre malattie infettive.
L’AIDS è la conseguenza del virus dell’ HIV, cioè virus dell’immunodeficienza, che danneggia le difese del corpo umano in particolare i linfociti adibiti all’eliminazione di virus e batteri.
L’HIV si trasmette con il contatto diretto di sangue o liquidi da una persona portatrice a una sana. Solitamente scambiandosi aghi infetti, attraverso rapporti sessuali non protetti, oppure da una donna in gravidanza a un neonato e ancora attraverso trasfusioni o trapianti di organi.
Non sono invece comportamenti a rischio condividere posate, biancheria, o il bagno, le punture di insetto, i baci, il contatto fisico e così via.
I sintomi più comuni sono febbre, mal di gola, eruzione cutanea, stanchezza, dolori articolari e muscolari, linfonodi ingrossati. Sono simili a quelli influenzali, vaghi e poco specifici, pertanto non consentono di capire se si abbia contratto il virus o meno.
L’unica certezza in questo caso è fare il test di ricerca degli anticorpi ed eseguire gli esami del sangue specifici. Il test è anonimo e gratuito e non richiede la prescrizione del medico di famiglia.
Nel caso di esito positivo oggi non c’è da aver paura, poiché anche se non è ancora stata trovata una cura definitiva, la terapia esistente è molto efficace e permette un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale. Ci vuole certo maggiore attenzione, e monitoraggio costante, ma è possibile raggiungere una carica virale così bassa da non rendere più il virus trasmissibile e ovviamente si contrastano i sintomi.
Si parla spesso della formula “Undetectable = Untrasmissible” che si riferisce proprio quella particolare condizione in cui il virus non è più rilevabile attraverso gli appositi test, e quindi non può essere trasmesso, né attraverso rapporti sessuali non protetti, né gravidanze o altri casi.
Su questa base – ampiamente confermata da studi scientifici e dall’OMS – la Lila Cagliari (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS) ha sviluppato la nuova campagna informativa 2023, chiamata “zero = zero”. Se la persona siero positiva presenta una carica virale non rilevabile, allora devono seguirne zero paure, zero rischi, e soprattutto zero stigma.
È proprio questo l’obiettivo primario dell’associazione, abbattere lo stigma sociale delle persone portatrici di HIV e promuovere un ideale di vita sostenibile, senza vergogna, ma soprattutto sicuro perché scientificamente provato.
Quindi basta campagne terroristiche in stile anni ’90 e nessuna paura perché la vita non finisce se si contrae l’HIV. Ovviamente è bene agire in via preventiva, cercando di non assumere comportamenti a rischio, quindi via libera ai rapporti sessuali protetti, test frequenti, l’uso di strumenti sterili.
@Redazione Sintony.it