Quando si parla di bonus per animali domestici si intende una serie di aiuti, quali, ad esempio, delle detrazioni dalle spese sostenute per il veterinario o per l’acquisto di medicinali. Ma un aiuto vero e proprio, in realtà non esiste, nonostante il tentativo di inserimento con l’emendamento alla Legge di Bilancio 2023, che prevedeva un contributo da 150 euro l’anno.
Tuttavia, non mancano le iniziative in ambito locale: in questi anni, infatti, diverse amministrazioni hanno sperimentato con successo alcune manovre, con l'obiettivo di sostenere coloro che si occupano di cani e gatti.
A livello nazionale, invece, c'è una detrazione del 19%, valida per tutte le spese riguardanti visite specialistiche; interventi di chirurgia; esami in laboratorio e acquisto di farmaci prescritti. La detrazione al 19% possiede due estremi: la franchigia minima è di 129,11 euro e, quindi, sotto tale importo non è possibile detrarre la spesa sostenuta. Gli importi che superano questo valore, non devono superare la cifra di 550 euro.
Il comune di Pisa, ha dato il via ad un'iniziativa chiamata "bonus animali d'affezione", in cui nel bando scaduto lo scorso aprile, è stata riconosciuta un’agevolazione, d’importo base di 250 euro aumentabile a 300 euro, per le spese veterinarie o l’acquisto di farmaci nel primo semestre dell’anno.
Scaduto il 16 agosto 2023 anche il bando del Comune di Lucca, il quale conferiva un contributo del valore di 125 euro, aumentabile a 200 euro sulla base del numero delle domande ricevute, sempre a sostegno di visite veterinarie e acquisto di farmaci.
Anche il Comune di Casal Mella, in provincia di Brescia, ha deciso di fornire il suo aiuto istituendo un bonus per incentivare le adozioni in canile: il contributo può andare dai 100 ai 200 euro per l’adozione di cani o gatti presenti nei rifugi comunali.
Il Comune di Roma, si prende il merito di coprire tutte le spese mediche, verso le persone con Isee non superiore a 15 mila euro; i titolari di pensione sociale; i cittadini non vedenti con cane conduttore; le famiglie con un componente disabile o con disabilità superiore al 66%; le Associazioni animaliste di volontariato; le Associazioni di Protezione Civile e, infine, gli Enti e Associazioni Onlus di promozione sociale per la tutela degli animali.
Alessandro Paolo Porrà