E’ ancora bufera sulle compagnie low cost, regine indiscusse (e arroganti) del mercato aereo. Niente più bagagli a mano a pagamento. Almeno, si spera! E’ quanto chiedono i deputati del Parlamento europeo in una risoluzione sugli standard per i bagagli a mano delle compagnie aeree adottata mercoledì scorso, 4 ottobre. Il testo, non legislativo, prende in esame i cosiddetti “costi nascosti” delle compagnie aeree, tra cui il sovrapprezzo per i bagagli a mano e i costi aggiuntivi per richiedere un posto a sedere a fianco dei propri compagni di viaggio. Pratiche adottate dalle compagnie, specie quelle low cost, che negli anni hanno svantaggiato i passeggeri rendendo loro complesso valutare e confrontare i prezzi delle diverse offerte.
Con la risoluzione il Parlamento chiede dunque di aggiornare la legislazione dell’Unione europea sui diritti dei passeggeri per offrire una soluzione alle problematiche del mercato dei trasporti aerei. Gli eurodeputati hanno sottolineato che le norme divergenti tra compagnie aree creano disagio ai clienti nel momento in cui abbiano esigenza di cambiare i loro piani, e hanno poi chiesto la completa applicazione della sentenza della Corte di giustizia Ue in materia. Secondo la Corte, le compagnie non dovrebbero infatti poter addebitare un supplemento per il bagaglio a mano “a condizione che tali bagagli posseggano determinati requisiti relativi in particolare al loro peso”.
Sul tema è intervenuta Maria Angela Danzì, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che ha così commentato: “Ogni giorno migliaia di viaggiatori europei che prendono un volo sono costretti ad accettare condizioni assurde: la richiesta di pagamento per il bagaglio a mano e quella per il posto a fianco del proprio familiare rappresentano una degenerazione di un mercato dei trasporti che non rispetta più i diritti dei passeggeri”. Danzì ha assicurato che “il Parlamento europeo è dalla parte di questi cittadini e con la risoluzione votata chiede con forza di mettere fine ai soprusi perpetrati da molte compagnie aeree”. Secondo l’eurodeputata i costi occulti sarebbero “inaccettabili” così come confermato dalla Corte di giustizia dell’Ue. Per questo motivo si chiede che “questa proposta sia inserita nella revisione del regolamento europeo sui trasporti”.
Redazione sintony.it