Che il calcio avesse perso la sua poesia sportiva e si fosse trasformato in un’industria dello spettacolo, quella più cieca e sorda ai valori romantici dello sport, ubbidiente solo ai soldi, era noto da tempo. Basti vedere gli ultimi trasferimenti dei calciatori (e dell’ex ct della Nazionale, Roberto  Mancini) nei  paesi arabi a suon di petroldollari per rendersi conto di come si è trasformato lo sport più bello del mondo.

E la Fifa non risparmia neppure i mondiali. Ricordate España ’82 con la mascotte Naranjito? Bene, dimentichiamocelo! Consoliamoci ricordando a memoria quella formazione dell’Italia mondiale, diventata un mantra: Zoff-Gentile-Cabrini: Oriali-Collovati-Scirea; Conti-Tardelli-Rossi; Antognoni-Graziani! Che poesia!

A distanza di 48 anni il mondiale torna nella penisola iberica, ma non solo. Si divide tra Spagna e Portogallo con una puntatina in Africa, in Marocco. Ma la sorpresa non è finita: le sfide iniziali si disputeranno in Uruguay (lì dove tutto iniziò nel 1930), Argentina e Paraguay. Che si vuole di più per far circolare denaro per pochi? La motivazione: il centenario della Coppa del Mondo, che allora si chiamava Coppa Rimet, aggiudicata per sempre dal Brasile di Pelè. La Fifa è riuscita a fare un minestrone che pochi avrebbero potuto solo immaginare. Ma tant’è. L'Arabia Saudita punterà invece con decisione sull'edizione 2034.

“E' chiaro che la prima di queste partite (in Uruguay, Argentina e Paraguay ndr) si disputerà dove tutto questo è iniziato – ha detto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, in conferenza stampa al termine del Consiglio di ieri -, ovvero nel mitico stadio Centenario di Montevideo, per celebrare i 100 anni della Coppa del Mondo". La finale del primo Mondiale della storia fu quello tra Uruguay e Argentina, in cui la Celeste vinse per 4-2 nello stadio di casa, a Montevideo appunto. "Sarà anche un grande messaggio di pace, tolleranza e inclusione", ha aggiunto Infantino.

Accanto al massimo dirigente del calcio mondiale c'era il presidente della confederazione sudamericana, la Conmebol, Alejandro Dominguez, per il quale "il Mondiale del centenario non poteva che cominciare da noi. E sarà anche il primo che si disputerà in tre continenti. Partiremo dal Sudamerica e finiremo in Europa, dove verrà giocata la finale. Abbiamo sognato in grande. La Coppa del Mondo del Centenario 2030 comincia dove tutto ebbe inizio. Uruguay, Argentina e Paraguay ospiteranno le partite inaugurali del Mondiale del Centenario". 

Da Rabat esulta Re Mohammed VI (più presente su questo argomento che non per recente il teremoto che ha colpito il suo regno): "Questa decisione riconosce il Marocco tra le grandi nazioni - il commento del Sovrano -. Rinnovo l'impegno a collaborare in perfetta sinergia con gli altri paesi ospitanti". La Fifa ha anche fatto sapere che l'edizione successiva dei Mondiali, quella del 2034, si svolgerà in Asia e/o Oceania. Si sa che c'è già una candidatura forte, quella dell'Arabia Saudita che ora cercherà altri paesi-partner.

Noi restiamo in trepidante attesa di conoscere quella che sarà la mascotte: che ibrido tireranno fuori tra Spagna, Portogallo, Marocco, Argentina, Uruguay e Paraguay? Speriamo che a rappresentare bene l’amicizia tra i popoli non si ispirino a Cortés e Pizzarro, che distrussero i popoli dell’impero atzeca e Inca sottomettendo l’America latina alla Spagna.

Redazione sintony.it