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28 Agosto 2023

Mancini lascia l’Italia per guidare la nazionale di Riad, uscita dell’ex ct ingloriosa

Poche settimane fa aveva accettato di guidare le nazionali azzurre. Il profumo di 100 milioni di petroldollari gli hanno fatto cambiare idea velocemente

Il calcio è uno sport che fa eccezione: divide non unisce, come nelle altre discipline. Ormai governato dai grandi potentati economici, arabi in primis, che hanno distrutto bandiere e barriere. L’unica cosa che conta è solo il denaro. Così è stato per Roberto Mancini, ex ct della Nazionale azzurra, volato oggi in Arabia Saudita per guidare la nazionale di Riad. Tutti sapevano tutto, ed è triste. Era evidente da subito che Roberto Mancini lasciasse l’Italia per allenare l’Arabia Saudita: si potevano evitare le pantomime, bastava dire la verità. Il segreto di Pulcinella è durato lo spazio di due settimane d’agosto, giusto per due chiacchiere vuoto a perdere sotto un ombrellone con uno spritz in mano a discutere come investirà i 25 milioni di dollari che la federazione saudita gli verserà sui suoi conti correnti bancari.

 

 

E comunque Mancini, che certo non ha brillato come tecnico della nazionale, Europeo di Londra compreso, vinto per una serie di circostanze fortunose, non dimentichiamolo alla fine se n’è andato con la peggiore uscita di scena di tutti i tempi e guiderà la nazionale dell’Arabia Saudita per i prossimi 4 anni. Arriverà a Riad nel primo pomeriggio, dove sarà presentato alle 17 dal presidente federale, Yasser Al Misehal. L’evento non sarà nella sede della Saff, Saudi Arabia Football Federation, ma in un hotel della capitale. L’emozione nel Paese è notevole.

 

Mancini c.t. Arabia Saudita: domani la presentazione | Gazzetta.it


"Siamo felicissimi di accogliere Roberto Mancini alla guida dei Green Falcons. La sua esperienza e il suo successo tanto a livello di club come di nazionale – ha detto il presidente federale, Yasser Al Misehal - segna un significativo passo avanti nella conquista dei nostri obiettivi sulla scena internazionale. L’ex c.t. azzurro firmerà (anche se siamo convinti che lo abbia già fatto!) un contratto fino al 2027, anno nel quale, a gennaio, l’Arabia Saudita organizzerà per la prima volta nella storia la Coppa d’Asia che con Mancini proverà a conquistare già il prossimo gennaio a Doha, Qatar. 

 

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Contratto da 100 milioni in 4 anni e 10 uomini dello staff azzurro. Il tecnico di Jesi Mancini percepirà circa 25 milioni all’anno, esentasse. Si porterà dietro tutto lo staff azzurro: Evani, Salsano e Lombardo (staff tecnico), Gagliardi (tattico), il preparatore dei portieri Battara, i preparatori atletici Scanavino e Donatelli, gli osservatori Nuciari e Sandreani. In più c’è il massaggiatore Agostino che lavora già in Arabia. Diversa la posizione dell’eventuale decimo azzurro, il team manager Lele Oriali, che era già a Coverciano prima dell’arrivo di Mancini e che non ha ancora parlato con la Federcalcio.  Debutterà l’8 settembre a Newcastle contro la Costa Rica

 

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Queste le prime parole di Mancini come allenatore dell’Arabia Saudita: "Sono immensamente onorato di aver ricevuto l’offerta della federazione dell’Arabia Saudita per guidare la nazionale. Credo che questa sia una grande opportunità per me, la possibilità di conoscere il calcio in una Paese nuovo, con la crescente popolarità del calcio in Asia. Credo fermamente che l’appassionata cultura calcistica dell’Arabia Saudita (o quella dei petroldollari Mancho, che dici?, ndr) e le qualità intrinseche dei giocatori sauditi (sic!) sono ingredienti cruciali per il successo. La presenza di grandi nomi nella Saudi Pro League indica il potenziale di crescita della scena calcistica locale. Il mondo intero ha riconosciuto l’enorme potenziale della nazionale saudita con la grande prestazione al Mondiale. Abbiamo il potenziale per migliorare ulteriormente – ha detto -. La squadra è forte con giocatori di talento. Sono sicuro che se lavoriamo duro abbiamo le qualità necessarie per elevare ulteriormente il nostro gioco".

 

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Nel consueto editoriale del lunedì su Sportitalia.com, il Direttore di Sportitalia Michele Criscitiello ha analizzato l’ufficialità di Roberto Mancini come nuovo Ct dell’Arabia Saudita. “Lo spot di Mancini CT Saudita è una presa in giro per gli italiani e non per il calcio italiano. Inutile ricordare che non ci ha portato al Mondiale e non si è dimesso – ha scritto Criscitello, che non è mai stato tenero con Mancini -. Inutile ricordare che dieci giorni prima delle dimissioni aveva accettato di essere la guida di tutte le Nazionali. Mancini se ne è andato dalla sera alla mattina per coprirsi d’oro e dopo aver usato la FIGC come un bancomat ha deciso di prendersi tutta la banca. Siamo fieri – ha concluso - di aver immediatamente preso le distanze dall’allenatore e dal personaggio, il tempo ci ha dato ragione in campo e fuori ma questa Nazionale si meritava un finale cosi. Cornuto e mazziato si dice dalle mie parti, il povero Gravina che si è fatto abbindolare dal ciuffo di Jesi”.

Redazione sintony.it