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19 Settembre 2023

Terremoto Toscana ed Emilia, scosse di assestamento di magnitudo 3.0

Registrata dall'Ingv alle 5.40 a 5 km a Marradi ad una profondità di 8 chilometri. Scuole chiuse anche oggi in molti Comuni in via precauzionale

E' proseguito per tutta la notte lo sciame sismico tra la Toscana e l'Emilia Romagna, scossa all'alba di ieri 18 settembre da un terremoto di magnitudo 4.9 con epicentro a Marradi, in provincia di Firenze. Nella notte appena trascorsa la scossa più forte, di magnitudo 3.0, è stata registrata dall'Ingv alle 5.40 a 5 km a Marradi ad una profondità di 8 chilometri. In via precauzionale, in molti Comuni dell'area scuole chiuse anche oggi, in attesa della conclusione dei rilievi alle strutture pubbliche e private. In particolare nel Mugello le scuole oggi restano chiuse nel comuni di Palazzuolo sul Senio e Marradi, mentre sono aperte negli altri comuni dell'area metropolitana fiorentina.

 

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"Una situazione - ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani - meno grave di quanto ci saremmo potuti aspettare vista la potenza del terremoto". Giani ieri ha sorvolato l'area in elicotteroinsieme all'assessora alla protezione civile Monia Monni. “A una prima verifica - ha detto - risultano circa settanta edifici lesionati: la maggior parte a Marradi, chiaramente. Le verifiche effettuate a Borgo San Lorenzo, dalle strade alle scuole all'ospedale, non hanno rilevato criticità”. Evacuata anche una Residenza per anziani a Marradi.

 

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Danni peggiori, invece, sulla direttrice di Faenza. La ferrovia Firenze-Faenza è stata interrotta fino al pomeriggio di ieri. Pure l'Alta velocità Firenze-Bologna è stata deviata, la mattina, per il tempo dei controlli, dai tunnel nel Mugello al tracciato ordinario via Prato. A Tredozio e in Romagna ci sono 140 stabili da controllare. Sono venuti giù comignoli, tegole dei tetti, calcinacci. Ma ci sono crepe nei muri che impensieriscono. In costante contatto coi sindaci il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. 

 

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Sono le stesse zone colpite dall'alluvione di maggio, bagnate dal Lamone che dallo spartiacque toscano scende in Romagna passando per Marradi. Per queste popolazioni è sembrato il deja vu di un altro cataclisma. Il sindaco di Palazzuolo sul Senio Gian Piero Moschetti: "Avevamo appena cominciato a capire come affrontare il problema dell'alluvione e ora ci arriva questa mazzata del terremoto". Lo stesso dice la sindaca di Tredozio, Simona Vietina: "Dopo l'alluvione si continuano a vivere giorni difficili, uno dopo l'altro". 

Redazione sintony.it