Ora anche in Italia, come in America, arriva la stretta sugli affitti brevi e gli Airbnb.
Nella nuova proposta di legge per aggirare i soggiorni brevi vengono inasprite le sanzioni per chi affitta un solo giorno (il minimo è due) e ogni appartamento dovrà necessariamente avere un codice identificativo nazionale (Cin) che dovrà lasciare in esposizione. Scende, inoltre, da 4 a 2 il limite di appartamenti, dello stesso proprietario, in locazione breve (da 1 a 30 notti) che subiscono la tassazione con cedolare secca.
La ministra Daniela Santanchè aveva dichiarato che l'ufficio legislativo del dicastero del Turismo ha inviato ai soggetti interessati (le associazioni che hanno partecipato ai lavori di discussione di questi mesi) la nuova bozza della proposta normativa sugli affitti brevi "al fine di fornire una disciplina uniforme a livello nazionale nonché di contrastare il fenomeno dell'abusivismo nel settore". Nella bozza redatta a maggio invece, si parlava di "fornire una disciplina uniforme a livello nazionale volta a fronteggiare il rischio di un turismo sovradimensionato rispetto alle potenzialità ricettive locali e a salvaguardare la residenzialità dei centri storici ed impedirne lo spopolamento".
Tuttavia, il nuovo testo impone l'obbligatorietà del codice identificativo nazionale, il Cin (che sostituisce quello regionale). "Al fine di assicurare la tutela della concorrenza, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità, il ministero del Turismo assegna, tramite apposita procedura automatizzata, un codice identificativo nazionale - Cin a ogni unità immobiliare a uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche, previa presentazione in via telematica di un'istanza da parte del locatore, ancorché già munito di un codice identificativo regionale - Cir rilasciato dalla regione competente", si legge nel nuovo documento. Piccola differenza rispetto a maggio: il Cin viene collegato all'immobile e non si specifica che può essere chiesto dal proprietario o da un gestore.
Ma la novità che crea più scalpore è quella che fa riferimento all'inasprimento delle sanzioni: multe fino a 5mila euro per chi affitterà una casa per una sola notte e fino a 8mila a chi concede in locazione un immobile a uso abitativo per finalità turistiche privo di Cin.
La ministra Santachè aveva dichiarato all'Ansa: "Sono molti anni che si aspettava un intervento specifico e non mi sembra che nessuno, prima di noi, né la sinistra che è stata per 10 anni al governo, né quei sindaci che oggi chiedono interventi urgenti, abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso. Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, le Regioni e i sindaci delle città metropolitane, per di arrivare ad una proposta il più possibile condivisa".
Alessandro Paolo Porrà