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23 Agosto 2023

Tamberi oro ai Mondiali di Atletica, “dedico la medaglia a mio padre”

Gimbo supera il muro di 2,36 ed è oro nel salto in alto a Budapest: "Ho battuto i supereroi. È pazzesco, tutti i sacrifici sono ripagati"

CapolavORO di Gianmarco Tamberi a Budapest. Oro ai Mondiali di Atletica. Che si aggiunge agli ori alle Olimpiadi e agli Europei. Con la medaglia conquistata nel salto in alto a Budapest l'atleta della Polizia di Stato ha  scolpito il suo nome e quello dell’Italia nella storia dello sport iridato con un balzo pazzesco sopra l'asticella a 2,36 metri. E al primo tentativo, quando s'è librato nell'aria spinto dalla forza della sua corsa, delle sue gambe ma soprattutto della sua testa.

 

 

Lo ha fatto sotto gli occhi di Mutaz Barshim, l'amico-avversario con il quale aveva condiviso la vittoria ai Giochi di Tokyo e che gli ha reso omaggio con grande sportività: "È formidabile, per me è uno di famiglia", dice l'atleta del Qatar che l'ha portato in trionfo caricandolo sulle spalle. Lo ha fatto saltando nella vasca dei tremila siepi fino a correre tra le braccia di Chiara Bontempi, sua moglie, al cui ha dato un bacio e messo al collo quella medaglia che vale una vita. A 31 anni è al top, è salito fin lassù  e c’è arrivato con una scarpa di colore viola e un'altra gialla, coi calzini spaiati

 

Gianmarco Tamberi, oro con dedica alla futura moglie ...

 

Il valore speciale del successo iridato va oltre l'aspetto sportivo, le critiche di chi – ha detto a caldo il campione del mondo – ha creduto poco in lui. Ce n'è un altro più intimo che ha un peso e un'importanza che non si possono spiegare a parole. È questione di sangue, di richiamo della foresta, di quello che sei, delle tue radici, di gratitudine e intelligenza, di buon senso e onestà emotiva”. Gimbo si toglie un peso dal cuore e rende omaggio al padre-allenatore ex saltatore, dal quale nell'inverno scorso s'era separato con uno strappo doloroso.

 

Europei atletica: Gianmarco Tamberi è re del salto in alto | Polizia di  Stato

 

Gimbo c’aveva sofferto ma aveva scelto Giulio Ciotti come allenatore dopo i dissapori inconciliabili con il padre. "Mi ha insegnato a saltare – ha detto a Sky -, quello che sto facendo oggi è anche grazie al percorso iniziato e fatto per un bel po' con lui. Purtroppo, le cose non andavano più bene e avevo bisogno di un cambiamento. È stato difficile ma necessario. Non è stato facile separarmi e affrontare un cambiamento del genere sia a livello personale che atletico – ha detto Gimbo - nonostante il nostro rapporto sia stato sempre difficile. Non ci parliamo da tanto tempo ma questa medaglia è anche merito dei  uoi insegnamenti".

Redazione sintony.it