Sono passati 5 anni da quando è crollato il Ponte Morandi.
Era il 14 agosto del 2019 quando, alle 11.36, si spezzò il Ponte tagliando l'autostrada A10, rimasta impraticabile per due anni. La tragedia allora ha spezzato 43 vite. E da quel giorno, ogni anno, alle 11.36, il suono delle sirene del porto, delle ambulanze e il rintocco delle campane delle chiese di tutta la Diocesi di Genova rompono il silenzio.
Oggi, nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi a Genova, le istituzioni ricordano e sottolineano il bisogno di fare giustizia.
“Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile", sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l'imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell'Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini", ha aggiunto il presidente della Repubblica.
"Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l'iter processuale, con l'accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni", ha concluso Mattarella.
Il premier Giorgia Meloni ha ricordato che "sono tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta. La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto".
@Redazione Sintony News