C’è chi ha comprato cartoni d’acqua al supermercato e l’ha usata per lavarsi. Chi, invece, ha avuto pazienza e si è messo in fila davanti alle autobotti di Abbanoa arrivate nel pomeriggio. Ci sono bar che hanno smesso di servire caffè e bevande ai clienti, e ristoranti che si sono attrezzati (a spese loro), con damigiane e bidoni per continuare a lavorare. Succede a Castelsardo dove è mancata l'acqua per la rottura di una condotta del Coghinas che porta l'acqua ai potabilizzatori di Abbanoa.
Il problema è che sono tanti i turisti che hanno iniziato a popolare il borgo dei Doria, sbalorditi dal fatto che nel paese manca l'acqua.
Risulta abbastanza frequente che quando il Coghinas II si rompe i primi a pagare pegno sono gli abitanti di Castelsardo, per cui per ora non è stato possibile attivare nessun metodo alternativo.
Il vicesindaco Roberto Fiori si è dimostrato parecchio rammaricato: "Purtroppo la nostra è un’emergenza continua, capiamo che in casi come questo il preavviso sia impossibile, ma quando la chiusura avviene di notte come lunedì diventa veramente impossibile organizzarsi. I disagi sono stati davvero importanti, per i turisti soprattutto, già numerosi, che non accettano di trovarsi per un’intera giornata senz’acqua durante le loro vacanze, e anche chiaramente per i residenti e per le imprese. L’unica cosa che possiamo chiedere con forza, nell’attesa che i promessi lavori finanziati con il Pnrr risolvano le cose, è che si concludano il prima possibile i lavori per il collegamento con il potabilizzatore Preda Maiore, in modo da avere anche noi un’alternativa per affrontare la prossima, sicura, emergenza".
Alessandro Paolo Porrà