Matteo Di Pietro, conducente della Lamborghini coinvolta nell'incidente costato la vita a un bambino di cinque anni a Casal Palocco, è stato arrestato. Il giudice ha disposto i domiciliari per lo youtuber dei TheBorderline , indagato per omicidio stradale e lesioni.
L'incidente è avvenuto a Roma, nel quartiere di Casal Palocco, mercoledì 14 giugno. La Lamborghini con a bordo i The Borderline si è scontrata contro una Smart guidata da una donna di 29 anni. L'impatto è stato devastante, con le due auto andate completamente distrutte. Nello schianto è morto un bambino di cinque anni: immediato il trasporto all'ospedale Grassi di Ostia, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare, le sue condizioni erano disperate. Ferite anche la madre e la sorellina del bimbo, portate in ospedale e poi dimesse.
A bordo della Lamborghini Urus c'erano cinque ragazzi, i noti The Borderline, famoso gruppo di youtuber. Anche quel giorno erano impegnati nella loro ennesima challenge da pubblicare sui social: dovevano passare 50 ore nella Lamborghini Urus senza mai scendere dalla macchina, dormendo e mangiando lì dentro per più di due giorni.
In un primo momento si era diffusa la voce che Di Pietro e gli altri membri dei The Borderline fossero fuggiti all'estero. L'avvocato del ventenne, Francesco Consalvi, ha però smentito questa ricostruzione, spiegando che il suo assistito non era scappato e che si trovava a disposizione dell'autorità giudiziaria. "Non ho informazioni sul resto del gruppo ma posso solo affermare che Matteo è in Italia e che è a disposizione dell’autorità giudiziaria. In questo momento bisogna avere rispetto per la famiglia del piccolo". Poi ha continuato il legale: “Matteo è distrutto e si unisce al dolore della famiglia del bimbo deceduto. Non si da pace, non ci si può rendere conto di come sta vivendo questo momento anche a causa della gogna mediatica che lo ha travolto".
La dinamica dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti. La Polizia Locale ha sequestrato le telecamere a bordo di due autobus Atac che in quel momento stavano transitando nella strada dove è avvenuto l’incidente, sperando che abbiano ripreso la scena. Si vuole verificare se la Lamborghini abbia compiuto un sorpasso azzardato prima di piombare addosso alla Smart, o se invece stesse procedendo nella sua corsia. Al momento non risultano altri veicoli dagli atti dei vigili urbani. Ciò che però sembra essere accertato, è che sicuramente Matteo Di Pietro non stava rispettando i limiti di velocità imposti in quel tratto di strada, ossia 30 chilometri orari per la presenza delle scuole. Per l'accusa stava andando almeno a 110km/h, mentre l'avvocato ha parlato di una velocità compresa tra i 60 e gli 80 km/h. Inoltre, sottoposto ai test alcolemici e tossicologici, è risultato positivo alla cannabis.
Marta Rachele Pusceddu