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12 Giugno 2023

Cagliari in Serie A, la festa in Piazza Yenne

La città esplode al gol di Pavoletti al 94°, caroselli d'auto e festa fino a tarda notte. E' il miracolo di Sir Claudio Ranieri

Una zampata di Pavoletti ha riportato il Cagliari in serie A. Il Bari l’ha sfiorata, ha accarezzato il sogno per 94 minuti ma il campo ha detto no. Il dio del calcio, Eupalla, ha scelto il Cagliari che va in serie A. Inutile parlare della partita, finita uno a zero, perché è stata. Erano le 22,34 di ieri notte e il San Nicola già festeggiava la serie A. Ma Eupalla aveva deciso che la Serie A l'avrebbe festeggiata Cagliari e la Sardegna. A Cagliari i 4500 delle Fiera sono muti, in piazza Yenne idem, ma c’è una palla sulla destra sui piedi di Zappa che pennella un traversone perfetto. Pavoletti con tutta la sua esperienza sguscia dietro il difensore del Bari e insacca con un tapin di sinistro (guarda caso il piede di Giggirriva!).

 

 

Esplode Piazza Yenne, Esplede la Fiera, esplodono i 1200 cagliaritani relegati in un cantuccio in alto al San Nicola, esplodono i palazzi cagliaritani. Improvvisamente i raccattapalle baresi, per tutta la partita lenti e perditempo su ordine della società pugliese, si svegliano e fanno piovere palle in campo, mentre i giocatori del Cagliari le sparano al cielo per recuperare secondi preziosi. Ma il triplice fischio di Guida è perentorio e al 98° decreta la promozione del Cagliari in serie A.

 

 

Il miracolo l’ha fatto Claudio Ranieri, chiamato forse troppo tardivamente da una dirigenza che è riuscita a nascondere le sue gravi responsabilità della campagna acquisti e dell’allenatore del girone di andata. Dietro, anzi davanti a questa cavalcata del Cagliari c’è Claudio Ranieri che è riuscito a prendere una banda di disperati e a trasformarli in una squadra, li ha portati ai play off, da una posizione in classifica traballante a tre punti dalla zona play out a Gennaio e ieri notte in Serie A.

 

Le telecamere sono tutte per lui, per Sir Claudio che è riuscito nuovamente a compiere il miracolo di 32 anni fa. Uno dei suoi ragazzi Raffaele Paolino l’ha scritto su Fecebbok: sarà 1-0. E uno a zero è stato. Le telecamere lo immortalano in un momento di grandissima commozione abbracciato a Marco Scorcu, lo storico medico rossoblù. Sono lacrime di gioia e di affetto.

 

 

Piazza Yenne e la Fiera sono un tripudio di bandiere rossoblù e di gioia. L’urlo è di tutta la città, all’unisono. Piazza Yenne in pochissimi minuti si trasforma in curva nord. Cori, fumogeni, chi sale sulla statua di Carlo felice a mettergli la bandiera rassoblù. E’ un carosello di clacson, bandiere sciarpe, tutto il popolo cagliaritano è vestito di rossoblù. La favola di Ranieri continua trent’anni dopo. Non è azzardato ormai dire che dopo Gigirriva nella storia del Cagliari c’è quest’u omo che ha fatto una scommessa e l’ha vinta.

 

 

La festa è andata avanti fino alle 2 di notte, con canti balli, caroselli d’auto, bandiere e maglie rossoblù, fuochi d’artificio, e una sciarpa rossoblù e una bandiera dei quattro mori sul braccio di Carlo Felice. Poii tutti all’aeroporto, ad Aspettare la squadra. Alle 4 arrivano i rossoblù, ma non c’è Ranieri. Esce da un’uscita secondaria.  Ancora una volta, da grande uomo qual è, lascia il palcoscenico ai suoi giocatori. Stasera alle 18.30 alla Domus però per la premiazione del Cagliari in Serie A ci sarà.

Emanuele Concas