La cucina italiana è la seconda più calorica al mondo. A svelarlo, un recente studio di Bonus Finder Italia, che ha utilizzato come strumento di analisi Ahrefs, al fine di raccogliere le prime dieci cucine più popolari in tutto il mondo, focalizzandosi sui primi tre piatti più gettonati delle stesse. Per ogni pietanza individuata, è stato calcolato il valore nutrizionale, ovvero l’apporto di calorie, contenuto di grassi, proteine, zucchero e sale, servendosi del sito web di ricette BBC Good Food.
La cucina con i piatti più calorici è quella cinese, con una media di 679 calorie a pasto, che svetta sul podio della classifica. Nonostante le pietanze tradizionali cinesi tendono ad avere un basso contenuto calorico e nutriente, spesso accade che i ristoranti cinesi d’asporto cucinino cibi ricchi di grassi e cotti in abbondante olio.
L’Italia è al secondo posto con una media di 653 calorie a pasto. Tra le preparazioni della cucina italiana, la lasagna al forno è il piatto che ha più calorie (794), seguito dagli spaghetti alla carbonara (655) e dalla pizza (511). Tuttavia, la cucina del Bel Paese affonda le sue radici nella dieta mediterranea che offre pasti equilibrati e nutrienti. L’U.S. News & World Report ha recentemente pubblicato la classifica delle migliori diete del 2023 e ha definito la dieta mediterranea la più salutare al mondo. A completare il podio, insieme alla cucina cinese al primo posto e a quella italiana al secondo, c’è il cibo messicano al terzo.
In fondo alla classifica, invece, la cucina peruviana è quella meno calorica di tutte che, secondo lo studio, contiene 366 calorie a pasto. Inoltre, è anche quella con il contenuto medio di zucchero più basso. Tra gli alimenti citati c’è il ceviche, una ricetta a base di pesce crudo marinato nel limone e spezie come il peperoncino e il coriandolo, che ha appena 154 calorie. Penultima, si posiziona la vietnamita, con una media di 451 calorie per piatto. Al terzultimo posto, invece, la cucina giapponese, con una media di 470 calorie per piatto, che tende a limitare l’uso di carni rosse, grassi e oli, concentrandosi piuttosto su fonti di proteine di alta qualità.
Redazione sintony.it