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28 Febbraio 2023

Pensioni: aumenti previsti a marzo 2023

L'INPS ha reso pubblica la tabella con le variazioni degli importi a seconda delle categorie interessate, in materia di aumenti pensionistici previsti per marzo 2023: ecco quali

Più denaro per i pensionati in arrivo a marzo 2023. Con l’assegno del mese prossimo, verrà pagata la rivalutazione della pensione riferita all'inflazione e saranno versati anche gli arretrati riguardanti gennaio e febbraio. Non tutti però hanno diritto a questo aumento. Infatti chi ha già ricevuto maggiorazioni, non godrà dei rialzi. 

L'INPS ha spiegato, mediante una nota, che la data del pagamento avverrà con valuta 1° marzo: "Il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’Inps e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare".

Gli aumenti di marzo, coinvolgeranno solamente chi ha un reddito da pensione superiore a 2.101,52 euro, il quale riceverà la rivalutazione della pensione rispetto all'inflazione tenendo conto delle percentuali inserite in legge di bilancio. In sostanza, l’Inps ha considerato diversi livelli di pensione. Va evidenziato inoltre, che chi ha un reddito da pensione fino a quattro volte il minimo (2.101,52 euro) ha già ricevuto l'assegno maggiorato del 7,3% da gennaio (circa 147 euro in più). 

Pagamento pensioni marzo 2023: a quanto ammontano gli arretrati di gennaio  e febbraio? • TAG24 pensioni marzo arretrati di quanto

Per i pensionati che riceveranno gli aumenti a marzo invece, l’Istituto ha ricordato le percentuali per questa nuova tornata di incrementi e ha reso noto che a marzo saranno corrisposti anche gli arretrati. Più l’assegno è ingente e minore sarà la rivalutazione: chi ha un reddito tra le quattro e le cinque volte il minimo lo vedrà rivalutato dell'85% del 7,3%, che corrisponde ad un 6,205% mentre chi conta su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il minimo (da 2.626,91 a 3.152,28 euro) riceverà solo il 53% dell'inflazione pari ad un aumento corrispondente al 3,869%.

Invece, si arriva ad appena il 32% di rivalutazione per chi ha assegni superiori a 10 volte il minimo (5.253,81 euro al mese) con la ripresa rispetto all'aumento dei prezzi del 2,336%.

@Alessandro Paolo Porrà