I Maneskin, dopo la data zero di Pesaro, si godono un sold out al Pala Alpitour di Torino e inaugurano, nel migliore dei modi, l'inizio europeo del loro "Loud Kids Tour 2023" con un'importante dose di entusiasmo.
Il quartetto romano ha inscenato un'esibizione di quasi due ore, gran parte delle quali trascorse a regalare spettacolo a suon di musica. Un concerto costruito in gran parte sui brani del nuovo album "Rush!", ma in cui non potevano mancare successi come "Zitti e buoni", "Beggin'" e "Coraline". Ora il gruppo affronterà alcune date tra Olanda, Belgio, Germania e Francia per poi fare ritorno in patria dal 16 marzo.
Per i Maneskin, dopo la prova del terzo disco, è il momento dell'atteso tour nei palazzetti, più volte sospeso a causa Covid e per i diversi impegni internazionali. A dirlo lo stesso Damiano al termine della serata: "Siamo emozionati perché per noi è come un secondo inizio, il primo tour vero qui dopo il Sanremo che ha cambiato tutto". Ed Ethan aggiunge: "Siamo in rodaggio, tempo due o tre date e tutto sarà perfetto".
Quel che è certo è che il "Loud Kids Tour" sicuramente si mantiene in linea con le promesse, a partire dal titolo. "Loud" lo è di sicuro con volume per buona parte delle due ore di show al di sopra dei 100 decibel e un impatto sonoro alquanto pungente.
Il concerto inizia così: "Don't Wanna Sleep", "Gossip" e "Zitti e buoni", questi sono i tre brani di riscaldamento per il pubblico del Pala Alpitour. Nessuna scenografia, nessuno spettacolo suggestivo. Infatti il palco è vuoto, con uno sfondo nero e due schermi laterali, per vedere al meglio la performance dei quattro.
Poi arriva il momento di "Beggin", il brano più ascoltato al mondo, introdotto da Damiano con tali parole: "La canzone che abbiamo suonato talmente tante volte che ha rotto il cazzo a noi e a voi".
Poi tocca a "Gasoline", probabilmente il pezzo migliore di "Rush!", accompagnato dall'unica vera trovata scenografica, ossia delle colonnine in fiamme che compaiono prima dietro la batteria di Ethan e poi davanti al microfono di Damiano.
Segue un momento intimo con Damiano e Thomas da soli su un palchetto secondario a cantare "Torna a casa" (unica superstite dall'album d'esordio "Il ballo della vita"), "Avere vent'anni" e "Amandoti". Quest'ultima, essendo un brano dei CCCP poi riportato al successo da Gianna Nannini, fa cantare con gli occhi sommersi dall'emozione, anche chi vent'anni non li ha più da un pezzo. Perché le migliaia di spettatori che hanno riempito il palazzetto coprono diverse generazioni, in un range che oscilla dai 10 ai 60 anni.
Per recuperare i decibel persi con l'intermezzo acustico si riparte con un solo di Ethan e Victoria che, mentre dà il tempo ai due compagni di rientrare sul palco principale, fa da preludio a "I Wanna Be Your Slave" durante la quale Damiano prende in prestito da Billie Eilish il gioco di far accosciare il pubblico per poi farlo saltare di colpo e scatenarsi sull'assolo di chitarra. Il risultato è uno spettacolo senza precedenti.
Redazione sintony.it