Salumi e prodotti lattiero-caseari delle più famose marche nazionali, ma anche alimenti tipici della tradizione sarda, come formaggi Dop, tutelati da norme stringenti e severissime. Tutti scaduti, in stato di cattiva conservazione e destinati al macero, ma rientravano nel circuito commerciale della Grande Distribuzione organizzata e delle piccole botteghe.
Lo hanno scoperto i Carabinieri del NAS di Sassari che hanno effettuato un blitz in un capannone della zona industriale di Predda Niedda scoprendo 3 tonnellate di merce, per un valore di 65mila euro, destinata alla distruzione che invece veniva rimessa in commercio.
Era sufficiente un piccolo e semplice maquillage che consisteva nel rietichettare formaggi e salumi – come riporta oggi 5 febbraio La Nuova Sardegna - con nuove e lontane scadenze, e a volte quando era necessario rimuovere un po’di muffa, per riproporli ai supermercati e farli tornare sui banchi frigo come freschi.
Il titolare è stato denunciato alla Procura di Sassari con l’accusa di frode aggravata nell’esercizio del commercio e detenzione alimenti in cattivo stato di conservazione. Un reato che prevede in caso di condanna la reclusione fino a due anni.
Durante il blitz – si legge sul quotidiano sassarese - i militari hanno trovato un vero e proprio “laboratorio di sofisticazione”, cioè una sala dove gli alimenti scaduti, venivano ritrattati, anche con prodotti chimici, per rimuovere muffe e restituire a salumi e formaggi uno stato di apparente di freschezza.
Le indagini del Nas frode non sono ancora concluse. I militari dopo il blitz stanno ricostruendo la tracciabilità dei prodotti già reimmessi nei circuiti commerciali con le etichette contraffatte per il loro immediato ritiro dal mercato. Qualche formaggio o salume scaduto – conclude La Nuova - potrebbe essere tornato nel giro della grande distribuzione all’insaputa dei gestori dei supermercati, ma i carabinieri sono a lavoro per ritirare dal commercio tutti gli alimenti non in regola.
Redazione sintony.it