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17 Gennaio 2023

Messina Denaro, l’arresto raccontato da Totò Schillaci “Improvvisamente è diventata un manicomio"

L’ex bomber della nazionale racconta come i Carabinieri del Ros hanno arrestato Matteo Messina Denaro: “Sembrava il far west”
I Carabinieri nella clinica La Maddalena durante la cattura del'ex latitante Matteo Messina Denaro

"Ero lì che stavo aspettando in clinica intorno alle 8.15, quando ho visto entrare tutti i carabinieri incappucciati". Il Totò nazionale, Salvatore Schillaci, ha vissuto in diretta i concitati momenti dentro la clinica palermitana La Maddalena dell'arresto del boss della mafia Matteo Messina Denaro. “Eravamo tutti bloccati ma di colpo è diventato il Far West".

 

Il 58enne ex calciatore palermitano, protagonista del mondiale Italia 90 con la maglia della nazionale, sarebbe dovuto entrare a fare le sue terapie, ma proprio in quel momento le forze dell'ordine si accingevano a mettere fine alla latitanza del boss più ricercato d’Italia. "Io stavo per entrare al bar, stavo fumando una sigaretta ed è allora che ci hanno bloccati tutti, era un manicomio!" dice Schillaci. Proprio il bar è stato teatro della cattura.

 

 

Messina Denaro infatti era uscito dalla clinica dirigendosi verso un bar esterno, probabilmente per fare colazione, ma ha visto che la strada era bloccata (erano carabinieri in borghese) ed è tornato indietro, verso il bar della clinica, dove un carabiniere lo ha avvicinato e gli ha chiesto come si chiamasse: “Mi chiamo Matteo Messina Denaro” ha risposto. A quel punto sono scattate (metaforicamente) le manette (che gli sono state risparmiate) e il boss è stato preso in consegna dai Carabinieri del Gis, che materialmente hanno compiuto l’operazione organizzata dall'altro reparto investigativo dei Carabinieri, il Ros che ha condotto le indagini su delega della Procura di Palermo Maurizio De Lucia.

Emanuele Concas