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13 Gennaio 2023

Caro carburanti, i benzinai sospendono lo sciopero

I benzinai di Faib, Fegica e Figisc "Prezzi alti per colpe non nostre". Lo sciopero era stato proclamato per “ristabilire la verità”, contro una “ondata di fango"
Una pompa di carburanti

Lo sciopero dei benzinai, proclamato per il 25 e 26 gennaio per ora "è congelato" dopo l'incontro di stamani a Palazzo Chigi tra i gestori dei distributori e il Governo.

Un nuovo incontro tra le parti è previsto infatti per martedì 17 gennaio.

Dopo i rappresentanti degli esercenti si riservano di esprimere un giudizio più completo sul decreto legge in attesa della sua pubblicazione.

 

I sindacati dei gestori dei carburanti Faib, Fegica e Figisc avevano proclamato e confermato lo sciopero con lo stop alle vendite dalle 19 del 24 gennaio alle 7 del 27 gennaio per “ristabilire la verità”, contro quella che gli stessi gestori definiscono una “ondata di fango” contro di loro.

Il governo aveva quindi convocato l’incontro a Palazzo Chigi  "per ascoltare le ragioni e confrontarle con le misure che l’esecutivo intende adottare", ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. 

 

benzinai benzina distributore diesel

 

Al confronto con i gestori avevano partecipato oltre a Mantovano i ministri Adolfo Urso per il dicastero delle Imprese e del made in Italy e Giancarlo Giorgetti per l'Economia e Finanza. Presente anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo. 

"Vediamo come evolve la situazione", dice il presidente della Faib-Confesercenti Giuseppe Sperduto.

Il ministro dell'Economia Giorgetti ha precisato che in presenza di consistenti aumenti il governo valuterà la riduzione delle accise utilizzando la maggiore Iva incassata.

"Il taglio delle accise – spiega il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari - rimane un'ambizione da realizzare nell'arco di legislatura, anche se non prevista dal programma.

Sempre che il contesto economico, geopolitico, oltre che calamità varie e inattese lo consentano".

Il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini da Bologna attacca la decisione del governo di non confermare la manovra sulle accise: “Le marchette elettorali del governo le stiamo pagando noi che adesso ci tocca pagare di più la benzina o il gas, o il gasolio". Intanto i prezzi alla pompa restano sempre alti.

E.C.