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9 Gennaio 2023

Nelle famiglie c’è sempre il figlio preferito? Ecco cosa dice la scienza

I genitori non lo ammettono mai, ma la scienza conferma che nelle famiglie c’è il figlio preferito

Quando viene chiesto ai genitori se hanno un figlio preferito la risposta è sempre un chiaro e semplice no. Ma anche se i genitori non vogliono ammettere che preferiscono un figlio a un altro, i figli riescono a percepirlo.

Stando allo studio pubblicato sul Journal of Family Psychology, il figlio preferito c’è, anche se non si dice: infatti circa il 70% dei papà e il 74% delle mamme (in anonimato) hanno confermato di avere un figlio preferito, senza specificare chi fosse. Si tratta di uno studio guidato da Katherine Conger dell’Università della California, la quale ha condotto questa ricerca, che affonda le sue radici addirittura nel 1989: una ricerca che si è focalizzata sul rapporto tra fratelli, sorelle e i propri genitori.

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Ciò che ne consegue, è questo: i genitori prestano maggior ascolto e attenzione al figlio che gli somiglia di più, dimostrandosi anche più indulgenti per quanto riguarda il trattamento. Tutte le 384 coppie che hanno partecipato allo studio non hanno specificato chi fosse il prescelto. Allora, è stato chiesto direttamente ai figli. Se c’è un preferito, infatti, da qualche parte della casa deve esserci qualcun altro che sa benissimo di non esserlo. Quindi a tutti i bambini  della ricerca è stato chiesto innanzitutto se percepissero di essere trattati in modo diverso rispetto al fratello o alla sorella. In aggiunta, si è cercato di capire se questo abbia inciso sulla loro autostima.È emerso che i secondogeniti dimostravano bassi livelli di autostima, a causa dei favoritismi rivolti al fratello maggiore da loro percepiti.

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Essere il figlio preferito comunque non è sempre un vantaggio. Secondo un’altra ricerca più recente della Purdue University (Indiana, USA), gli adulti che credono di essere stati i prediletti sono più a rischio di depressione. Il motivo è molto semplice: la rivalità che si crea li spinge ad essere “perfetti” e questo porta a pagare un caro prezzo da adulti in termini di salute mentale. Analizzando circa 800 cinquantenni, gli scienziati hanno scoperto che chi da piccolo credeva di essere il ‘cocco di mamma’ aveva più sentimenti di delusione e più possibilità di deprimersi.

@Redazione Sintony News