Brasilia come Capitol Hill due anni fa. Migliaia di sostenitori dell'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro, che il primo gennaio ha ceduto il passo al neo eletto alle ultime presidenziali Luis Ignacio Lula, hanno preso d'assalto i palazzi delle istituzioni dello Stato a Brasilia. Un attacco durato ore e che si è concluso con l'intervento delle forze federali, dopo una riunione d'emergenza convocata da Lula dopo aver ordinato la chiusura del centro della capitale sudamericana. Le forze dell’ordine dopo alcune ore di battaglia hanno ripreso il controllo della Corte suprema e del Planalto, sede della presidenza, e dopo anche quello del Congresso. Il primo bilancio è di 170 arresti. Circa 20mila le persone che hanno partecipato alla manifestazione e sono state coinvolte negli scontri. E’ stato chiesto l'arresto immediato anche per l'ex segretario alla sicurezza di Brasilia Anderson Torres, esonerato dal suo incarico nel pomeriggio, dopo l'esplosione del caos.
Dopo aver valutato la possibilità di schierare "l'esercito per far sgomberare l'assedio", la polizia, sparando anche proiettili di gomma dagli elicotteri, ha riconquistato i palazzi delle istituzioni. Ma la tensione a Brasilia, dove i sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro, che non accettano la vittoria del neo presidente Inacio Lula da Silva, resta alle stelle.
“Un attacco vandalo e fascista contro le istituzioni democratiche” ha detto Lula visibilmente alterato, assicurando che i "terroristi" saranno "puniti in modo esemplare. Le immagini dei disordini hanno fatto velocemente il giro del mondo suscitando sdegno e condanna.
“Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi (ieri, ndr), così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali". Lo ha detto su Twitter l'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, in riferimento all'attacco ai palazzi del potere a Brasilia. "Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall'attuale capo dell'esecutivo" ha precisato Bolsonaro in riferimento ai commenti di Lula. "Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà", ha concluso l'ex presidente brasiliano.
"Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell'irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane", ha twittato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati", sostiene il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
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