La Svezia ha compiuto un passo storico nella tutela degli animali domestici. Da pochi giorni è entrata in vigore una delle normative più rigorose d’Europa: lasciare un cane da solo in casa per più di sei ore consecutive è ora considerato un reato, punibile fino a due anni di carcere, con multe salate e, nei casi più gravi, la confisca dell’animale da parte delle autorità.
Il provvedimento nasce dall’aggiornamento del “Djurskyddslagen”, la legge svedese per la protezione degli animali, e ha immediatamente suscitato un vivace dibattito, sia a livello nazionale che internazionale. Dietro questa nuova stretta, una visione avanzata del rapporto uomo-animale: non si tratta solo di garantire cibo e acqua, ma di tutelare anche il benessere emotivo e relazionale dei cani.
Secondo le nuove regole, i cani devono essere portati fuori almeno ogni sei ore, devono avere interazioni quotidiane con persone o altri cani e non possono essere legati all’aperto per più di due ore. Le gabbie sono vietate in casa, a meno che non siano rese inaccessibili chiudendone la porta in modo permanente.
Le abitazioni devono essere adeguate alla taglia e alle necessità dell’animale: è obbligatoria la presenza di una cuccia rialzata, acqua disponibile in ogni momento, e zone d’ombra o ripari contro vento e pioggia. Per i cani più anziani, piccoli o con disabilità, sono richiesti ausili come rampe o gradini. Le cagne in gravidanza o con cuccioli devono avere uno spazio tranquillo e riservato.
La legge è già operativa e i primi effetti sono visibili: nei primi 90 giorni, l’Agenzia veterinaria nazionale ha effettuato oltre 500 controlli. Sono stati emessi 37 ammonimenti e in 5 casi è stato disposto il sequestro degli animali. Le città più coinvolte dalle segnalazioni sono Stoccolma, Göteborg e Malmö.
Le ispezioni possono scattare su semplice segnalazione, anche anonima, e gli operatori hanno il potere di effettuare controlli a sorpresa e, in caso di violazioni accertate, di intervenire in modo tempestivo.
“Lasciare un cane solo per ore non è una dimenticanza, è una forma di abbandono emotivo”, ha spiegato Anna-Karin Andersson, portavoce dell’associazione Djurskyddet Sverige, tra le promotrici della legge. E aggiunge: “I cani sono animali sociali, la loro salute mentale è strettamente legata alla compagnia e al contatto umano. Non possiamo ignorarlo”.
Secondo Maria Lindholm, direttrice della fondazione Hundhjälpen, “questa legge non è solo una tutela in più per gli animali, ma un’occasione per riflettere sul ruolo e sulle responsabilità del proprietario. L’adozione di un cane non può essere più considerata un capriccio, ma un impegno quotidiano e consapevole”.
In Italia, la situazione è ben diversa. Non esiste alcun limite legale al numero massimo di ore in cui un cane può essere lasciato da solo. Il decreto legislativo 146/2001 si limita a richiamare condizioni generiche di benessere, mentre le linee guida del Ministero della Salute suggeriscono di non superare le 6-8 ore, ma senza alcun valore vincolante o sanzionatorio.
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