Inflazione da incubo per chi vive a Cagliari: l’ufficio statistica del Comune ha rielaborato i dati dell’Istat.
Detto in altre parole: il mese scorso i prezzi dei beni considerati di prima necessità sono risultati il 12,2% superiori allo stesso periodo rispetto al 2021. Il dato curioso, ma che sta mettendo alle strette i cittadini cagliaritani, è la crescita del 3,5% rispetto ai trenta giorni precedenti. Una salita vorticosa che sembra inarrestabile.
A trascinare il costo della spesa sempre più in alto (senza gli aumenti degli stipendi) sono le voci “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”: hanno fatto registrare l’impressionante incremento del 59,9% in un anno e del 26% tra settembre e ottobre.
Acqua, luce e gas, quindi, sono considerate le “svuota tasche” dei cagliaritani. Ma l’aumento dei prezzi si registra anche nelle corsie dei supermercati: chi le frequenta lo sa e ora arriva anche la conferma da parte dell’Istat. I prodotti alimentari sono aumentati del 13,8% in un anno.
Nello specifico, spiegano dal Comune, “in aumento si segnalano le variazioni significative delle classi “vegetali” +7,9%, “zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolciumi” +4,0%, “frutta” +3,8%, “latte, formaggi e uova” +3,7%, “pane e cereali” e “oli e grassi” +2,3%, “carni” +2,0%, “prodotti alimentari n.a.c.” e “acque minerali, bevande analcoliche, succhi di frutta e verdura” +1,9% e “caffè, tè e cacao” +1,4%”. In diminuzione, come ci si poteva aspettare, “non ci sono variazioni significative”.
@Redazione Sintony News