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20 Ottobre 2022

Netflix: “La ragazza più fortunata del mondo” è un film tratto da una storia vera

Il film La ragazza più fortunata del mondo è su Netflix. Tratto dal libro di Jessica Knol, best seller che solo in seguito si è scoperto essere una storia vera

Dal 7 ottobre La ragazza più fortunata del mondo è disponibile su Netflix e al momento risulta essere nella top 10 dei film più visti sulla piattaforma. La storia racconta di Ani, una ragazza di 28 anni, editor del New York Times Magazine, che ha una vita apparentemente perfetta. Lavora, sta per sposare un uomo ricco e bello, e come dice lei stessa, possiede qualcosa che nessun fondo fiduciario può comprare: l’intelligenza.

Ritorna prepotente però il suo passato, quando un regista vuole realizzare un documentario su una sparatoria avvenuta nel suo liceo molti anni prima. Al tempo alcuni ragazzi l’avevano accusata di essere complice dell’attentatore, in realtà non è andata così e quell’accusa nasconde un altro crimine terribile. Si scoprirà che la protagonoista, a 14 anni, è stata vittima di uno stupro di gruppo da parte anche di alcuni che l’accusavano di essere complice nella sparatoria.

 

 

 

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Jessika Knoll, diventato un best seller quando è uscito nel 2015, e ora è un film che sta facendo discutere. La scrittrice ha rivelato che in parte la storia è vera, ed è la sua. Ed è purtroppo proprio la parte dello stupro di gruppo. Per anni ha tenuto nascosta la verità.

Mi uccideva vedere quello sguardo sui volti delle donne, donne che hanno avuto la stessa esperienza, a cui dicevo che era una storia inventata. A un certo punto ho deciso che non volevo vederlo mai più. Ero stata così condizionata a non parlarne mai, che non pensavo l’avrei fatto”, ha confessato Jessika.

Aveva rivelato la sua storia tramite un saggio, What I Know, sulla rivista online LennyLetter, pubblicato nel 2016, in cui le prime frasi non lasciano spazio a interpretazioni: “La prima persona a dirmi che avevo subito uno stupro di gruppo è stato un terapista, sette anni dopo che era successo. La seconda è stata la mia agente letteraria, cinque anni dopo, solo che non stava parlando di me. Parlava di Ani, la protagonista del mio romanzo, che è un’opera di finzione. Ho però tenuto nascosto, fino a oggi, che l’ispirazione non lo è”.

 

@Redazione Sintony News