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11 Ottobre 2022

Dahmer: panico in vista di un possibile travestimento ad Halloween

Il successo della serie tv crea scompiglio sul web: paura per un travestimento da il "Cannibale di Milwaukee" nella notte di Halloween

Halloween è alle porte: nel mondo web cresce la preoccupazione che qualcuno possa, nella notte del 31 ottobre, travestirsi dal "Cannibale di Milwaukee"  conseguentemente al successo generato dalla serie tv di Netflix "Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer". 

La miniserie ideata da Ryan Murphy con Evan Peters nel ruolo Jeffrey Dahmer ha riscosso un prorompente successo, raggiungendo un numero altissimo di visualizzazioni. Oltre a questo però, sono state registrate numerose polemiche. Le famiglie delle vittime del serial killer hanno disapprovato la scelta della piattaforma Netflix con l’accusa di servirsi della tragedia con il fine di monetizzare.

Nonostante ciò, alcuni di loro riferiscono di non essere stati consultati, come la sorella di una delle vittime, Errol Lindsay.

 

 

Isbell Lindsey, durante un’intervista condotta alla giornalista Kelsey Vlamis della rivista statunitense Insider, ha dichiarato: “Quando ho visto una parte dello show, mi sono infastidita, soprattutto quando ho visto me stessa, quando ho visto il mio nome apparire sullo schermo e questa signora che diceva alla lettera esattamente quello che io avevo detto. Se non l’avessi saputo, avrei pensato di essere stata io. I suoi capelli erano come i miei, indossava gli stessi vestiti. Ecco perché è stato come rivivere tutto da capo. Mi ha fatto riprovare tutte le emozioni che avevo provato alloraNon sono mai stata contattata per lo show. Penso che Netflix avrebbe dovuto chiederci se ci dispiacesse o come ci saremmo sentiti se l’avessero realizzato. Non mi hanno chiesto niente. L’hanno fatto e basta. Ma non ho fame di soldi, e lo show è esattamente questo: Netflix che cerca di fare soldi. Potrei anche capirlo se dessero parte del denaro ai figli delle vittime. Non necessariamente alle loro famiglie. Voglio dire, sono vecchia. Sono molto, molto agiata. Ma le vittime hanno figli e nipoti. Se lo show li avesse beneficiati in qualche modo, non l’avrebbero percepito in modo così crudele. È triste che stiano facendo soldi con questa tragedia. Questa è solo avidità. L’episodio con me è stata l’unica parte che ho visto. Non ho visto l’intero show. Non ho bisogno di guardarlo. L’ho vissuto. So esattamente cosa è successo”

 

 

Sull’argomento sono pervenute delle critiche anche dalla comunità LGBTQ, non per i contenuti proposti della serie bensì per via del tag di ricerca “lgbt” utilizzato dal servizio di streaming. Il motivo dell’inserimento è correlato all’orientamento sessuale di Dahmer, il quale ha ucciso quasi solamente uomini omosessuali. Successivamente alle opinioni contrastanti, la scelta di Netflix è stata di rimuovere la menzione LGBTQ dalla lista delle keywords.

 

Il giorno del silenzio, la comunità Lgbt contro il bullismo | Vanity Fair  Italia

 

La paura deriva principalmente da una possibile “imitazione” di un personaggio che tra il 1978 e il 1991 ha trucidato e prima ancora, torturato 17 uomini e ragazzi minorenni.

Di seguito il video del processo subito dal serial killer statunitense.

 

 

 

Si leggono numerosi commenti sui social, prevalentemente su Twitter. Un utente scrive: “Che paura tiktok dove Dahmer è diventato semplicemente “Jeffrey”…….”

 

 

In risposta un’altra ragazza “cinguetta”: “Ho letteralmente letto un commento che diceva ‘Poverino, lui cercava solo amore a me fa tenerezza’”.

@Redazione Sintony News