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10 Ottobre 2022

Dahmer: dal successo su Netflix alla rabbia dei familiari delle vittime

La serie di Netflix dedicata al cannibale Jeffrey Dahmer ha riscontrato grande successo fra il pubblico, ma ha destato le polemiche delle famiglie delle vittime

Uscita su Netflix poco più di venti giorni fa, la miniserie in dieci episodi dedicata alle vicende di Jeffrey Dahmer, serial killer e cannibale di Milwaukee, sta riscuotendo un successo forse impensabile. Dal 21 settembre scorso, "Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer" ha fatto registrare un vero record di visualizzazioni, piazzandosi seconda solo a "Stranger Things". 

Si tratta di una serie fedele alle vicende del biondo Dahmer, interpretato dall'ottimo Evan Peters, che fra il 1978 e il 1991 ha ucciso 17 uomini, non fermandosi al mero assassinio, ma praticando atti di necrofilia a sfondo sessuale e di cannibalismo. Le vittime erano perlopiù afroamericani e asiatici, molti dei quali omosessuali, alcuni minorenni. Tutte persone ai margini della società americana dell'epoca. Vien fuori uno spaccato inquietante, in cui dietro l'orrore degli atti compiuti dal protagonista, si cela un mondo diviso dal razzismo, in cui la polizia fatica e credere a Guenda Cleveland, vicina di appartamento del mostro.

 

Ma la bravura di Evan Peters in Dahmer? pic.twitter.com/IRKi4DKNIa

— Netflix Italia (@NetflixIT) September 29, 2022

 

Un successo, quello della produzione di Netflix, che ha riportato in auge le "gesta" del mostro di Milwaukee, già rinomato a suo tempo, ma ora un vero e proprio idolo per gli amanti del genere crime. Tanto che i veri occhiali di Dahmer sono stati venduti a 150 mila dollari e altri cimeli sono pronti per essere banditi all'asta. Fortunatamente, un uomo d'affari di Milwaukee (si evince dalla serie e dalla successiva docuserie lanciata da Netflix) acquistò e distrusse molti degli oggetti di Dahmer proprio per impedire che questi diventassero dei cimeli per collezionisti. 

L'altra faccia della medaglia, però, sta nello scontento e nelle polemiche scaturite dall'uscita della serie e dal suo successo. I familiari delle vittime, infatti, non ci stanno, non sopportano che si possa speculare su tragedie che seppur risalgano a oltre trent'anni fa, ancora fanno male. 

Rita Isbell Lindsey, sorella di Errol, diciannovenne ucciso da Dahmer nel '91, ha fatto sentire la propria voce, sottolineando come la serie abbia traumatizzato ancora una volta la sua famiglia. Al momento, Netflix non ha risposto ai parenti delle vittime, ma la sensazione è che la polemica è destinata a durare a lungo. 

@Redazione Sintony News